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Ceccon e Quadarella, stessa medaglia ma diversa

Beffa per Thomas argento nei 100 dorso, Simona festeggia dietro l'imprendibile Ledecky

Ceccon e Quadarella, stessa medaglia ma diversa

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Il terzo giorno di gare nei Mondiali 2023 di nuoto in vasca a Fukuoka è entrato a far parte dell'album dei ricordi. Ieri, un aggiornamento nel medagliere italiano è arrivato: nella specialità delle corsie, il computo è di 1 oro e 4 argenti, quarto posto parziale dietro all'Australia (5-0-0), USA (3-6-5) e alla Cina (2-0-3). Due argenti dalla chiave di lettura diversa. Nella piazza d'onore dei 1500 stile libero donne di Simona Quadarella ci sono contorni dorati perché la specialità in questione aveva assunto dei tratti maledetti per la romana. I due quinti posti delle Olimpiadi di Tokyo e dei Mondiali dell'anno scorso a Budapest erano dei campanelli d'allarme e il ricordo di quell'oro a Gwangju sbiadito, nel giorno in cui Katie Ledecky era assente per un virus intestinale. Quattro anni dopo da quel successo, condito dal primato italiano di 15'40.89, Simona ha ritrovato il gusto del podio mondiale, realizzando il crono di 15'43.31, di gran lunga il migliore nell'ultimo quadriennio. Una medaglia che le mancava in tale distanza, visto che nel 2017 ci fu il bronzo, il suo primo podio iridato in carriera, mentre nel 2019 il metallo più pregiato: «La costanza mi ha sempre caratterizzato e questo podio è importantissimo. Ero molto nervosa prima di cominciare; non ho vissuto benissimo i minuti precedenti alla gara, poi appena entrata in acqua l'ansia è svanita. Sono partita subito all'attacco e ho distribuito bene le energie». Finale nella quale Ledecky si è confermata ingiocabile nelle 30 vasche (15'26.27), mentre il bronzo è andato alla cinese Bingjie Li (15'45.71).

Piazza d'onore dal valore diametralmente opposto per Thomas Ceccon nei 100 dorso. Dopo l'oro dei 50 delfino e il miglior crono di ingresso in Finale (52.16), tutti si sarebbero aspettati una prestazione vicina al suo record del mondo che gli permise di imporsi l'anno passato alla Duna Arena. Non è andata così perché la sua prova è stata ricca di imperfezioni e il 52.27 ha un gusto amaro anche per gli appena 5 centesimi dall'oro dell'americano Ryan Murphy, tornato numero uno dopo essere stato argento la stagione scorsa. Il bronzo è finito al collo dell'altro statunitense Hunter Armstrong (52.58). «Ho nuotato peggio rispetto alla semifinale e ho sbagliato completamente l'arrivo. Mi prendo il secondo posto, il tempo no, perché so di valere meno in questa gara».

Comunque una lezione da imparare in vista dei Giochi di Parigi per Ceccon, per un'Italia che oggi ha ambizioni da medaglia con Gregorio Paltrinieri negli 800 sl, Nicolò Martinenghi nei 50 rana e, allargando il discorso, con il Setterosa, opposto all'Olanda, nelle semifinali del torneo di pallanuoto femminile, per dimenticare il ko nei quarti del Settebello contro la Serbia (14-15) ancora ai rigori, fatali l'anno scorso nella finale contro la Spagna.

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