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Cina, stop alle follie di calciomercato: via al tetto salariale

A partire dal 2019, nel campionato di calcio cinese ci sarà un tetto salariale per frenare le follie di calciomercato degli ultimi anni. La misura, avallata dal governo, punta a promuovere uno sviluppo sano e sostenibile del calcio locale

Cina, stop alle follie di calciomercato: via al tetto salariale

Come direbbe il vicepremier Matteo Salvini, la pacchia è finita. In Cina, dove negli ultimi anni diversi giocatori europei e sudamericani sono andati a svernare allettati da stipendi ben superiori alla media, a partire dal 2019 entrerà in vigore un salary cap (un tetto salariale). Il provvedimento, annunciato dalla Federazione calcistica cinese, è stato avallato dal governo e - come racconta Calcio e Finanza - ha l'obiettivo di frenare gli investimenti irrazionali e promuovere uno sviluppo sano e sostenibile dei campionati professionistici cinese, hanno spiegato fonti della federcalcio cinese all’agenzia cinese Xinhua.

Attualmente nel campionato cinese giocano alcune decine di calciatori europei e sudamericani. Ogni squadra di Serie A può schierare contemporaneamente un massimo di tre giocatori stranieri, fatta eccezione per i portieri che devono essere per forza di cose cinesi. Una misura adottata per favorire la crescita di un movimento, quello calcistico cinese, che nonostante un bacino di utenza potenzialmente enorme fatica a sfornare giocatori di talento. Basti pensare che la nazionale di Pechino si è qualificata ai Mondiali solo una volta, nel 2002, e nonostante l'arrivo in Cina di alcune centinaia di allenatori stranieri - come il c.t. dei Dragoni, Marcello Lippi - la qualità di vivai e prime squadre rimane molto bassa.

Di qui la necessità di scoraggiare il ricorso a giocatori provenienti dall'estero con un salary cap, le cui dimensioni verranno rese note in un secondo momento. Inoltre, in aggiunta al tetto salariale, nei primi tre campionati locali ci sarà anche un bonus cap per ogni gara vittoriosa. Confermata invece la tassa di trasferimento già introdotta nel 2017, in base alla quale ogni club che acquista un giocatore straniero per oltre 45 milioni di yuan (circa 6,5 ​​milioni di dollari), o un giocatore nazionale la cui quota di trasferimento supera i 20 milioni di yuan, dovrà pagare la stessa somma di denaro come tassa se il club non riesce a raggiungere il break even - ovvero il pareggio di bilancio - nel 2018.

L'introduzione di un tetto salariale nel campionato cinese è una buona notizia per i club europei, che negli ultimi anni hanno dovuto far fronte alla concorrenza delle società cinesi capaci, grazie alle loro enormi disponibilità economiche, di portare in Oriente giocatori di ottimo livello.

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