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La città più vivibile ma non per lo sport

La città più vivibile ma non per lo sport

S embra proprio che per essere primi nella qualità della vita non serva lo sport. Falso, ma in un certo senso anche vero, se Milano adesso sembra il miglior posto dove stare. Non devono pensarla allo stesso modo i calciatori del Milan e dell'Inter, almeno per quello che fanno vedere sul campo, ma in generale sembra proprio che ci sia nebbia sotto e sopra il Duomo nella città che vuole le Olimpiadi invernali parcellari, da dividere con Cortina, una valanga di promesse che sembra proprio non sfiorare l'eccellenza sportiva cittadina a parte l'Olimpia basket, sponsorizzata Armani, unico imprenditore nato davvero da queste parti, milanese arioso per meriti artistici, in un panorama che ha visto le bellissime del pallone andare in mani americane e cinesi.

Armani e i suoi giocatori di basket che ieri hanno vinto l'undicesima partita in campionato, imbattuti in queste contrade anche se Varese li ha fatti soffrire fino alla fine tenendoli addirittura a 72 punti, pochissimo per chi vendemmia oltre i 90 in campionato. La Milano del basket che dopo la vittoria ad Atene torna a sperare di essere fra le otto migliori d'Europa. Armani che deve far giocare la sua squadra ad Assago visto che in città non c'è un palazzo, il Trussardi è dei topi, ma non è la sola cosa che manca ormai da molto tempo in una capitale morale dove si vive nella nebbia e nel vuoto. Non ci fossero i Seamen del football e la Quanta campioni d'Italia nell'hockey in line saremmo davvero senza eccellenza in città perché la pallavolo, che pure ha una buona squadra allenata da Giani, uno dei giocatori leggenda nell'epoca Velasco, deve stare fuori dalla cinta daziaria perché il vecchio Palalido è ancora una chimera dopo dieci anni di lavori.

Sono spariti tutti gli altri, non c'è da tanto tempo una squadra di vertice nel baseball, manca ormai dall'altro secolo una vera forza nel rugby di cui pure la città è stata culla amorevole. Non chiedete a quelli dell'atletica anche se la squadra femminile di Angelotti si batte al vertice, ma per chi fa questo durissimo sport è davvero difficile trovare campi dove allenarsi, eppure non molto tempo fa Pro Patria, Riccardi e Snia erano davvero il rifugio dorato per tanti campioni.

Qui dove piace la foschia, dove in tanti, sapendo di mentire, parlavano di candidatura per i Giochi estivi, nessuno osa portare i visitatori alla storica pista ciclistica del Vigorelli, un regno, un mondo, tante storie. Ci si riempie la bocca ed anche qualche tasca con le maratone, ma vengono i brividi soltanto a pensare all'idea che adesso vorrebbero pasticciare pure sullo stadio di San Siro, che Milan ed Inter farebbero bene a rifare un po' meglio delle loro squadre che in campionato ballano davvero male, anche se possiamo capire che viene lo sconforto pensando alla Juventus, la vera anima gemella dell'Armani. Padrone nel torneo nazionale, con i loro problemi quando devono andare in Europa, anche se a Torino la coppa delle grande orecchie l'hanno sfiorata tante volte, mentre per l'Armani dei canestri il trofeo più ambito sembra sempre tanto lontano. Oggi meno di ieri, ma pur sempre distante.

Come Milano dalle città europee quando si parla di impianti, qui dove non c'è neppure una piscina per grandi manifestazioni internazionali.

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