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L'altra vittoria Ducati: guardare con distacco alla lotta per il titolo

Il cammino per tornare al vertice della MotoGP è stato lungo e faticoso

L'altra vittoria Ducati: guardare con distacco alla lotta per il titolo

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Il cammino per tornare al vertice della MotoGP è stato lungo e faticoso. Ci sono voluti la bellezza di 15 anni nel corso dei quali non sono mancati momenti di frustrazione, ma la Ducati non si è mai arresa, ha continuato a crederci, a investire in persone e tecnologia, a costruire quello che è un presente straordinario. Con il titolo vinto nel 2022 con Francesco Bagnaia si è consolidata una superiorità tecnica tale da mettere in crisi tutti gli avversari, ai quali la Casa di Borgo Panigale non sta lasciando che le briciole. Non a caso ha già festeggiato la conquista del titolo costruttori con ben sei Gran Premi di anticipo sulla fine del campionato, complice la Sprint Race corsa sabato in Indonesia dove è arrivata la matematica certezza del primato, risultato delle otto moto in pista e della loro continua presenza nelle posizioni che contano. Tale superiorità può consentire alla Ducati scenari fino a ieri impensabili come l'arrivo di Marc Marquez al Team Gresini, una delle sue squadre satellite, ma anche di guardare con un certo distacco alle sorti del campionato piloti, perché comunque vada sarà un successo. Pecco Bagnaia, numero uno in carica, questo messaggio sembra averlo ricevuto. Serviva un segnale forte per far capire al lanciatissimo spagnolo Martin, vincitore della Sprint Race, che il Re non è in disarmo e non intende mollare la sua corona. Quel segnale è arrivato e il contemporaneo errore di Martin ne ha ingigantito il peso. Solo al comando della corsa, lo spagnolo sembrava avere la situazione sotto controllo quando la moto gli è scivolata da sotto andando a schiantarsi nella ghiaia. Un errore pesantissimo. Soltanto 24 ore dopo aver strappato a Bagnaia la testa della classifica, si ritrova di nuovo ad inseguire con 18 punti da recuperare.

Adesso il peso della pressione si è spostato su di lui, in questa MotoGP che ricorda una di quelle interminabili partite di tennis dove a spuntarla è chi mantiene i nervi più saldi.

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