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Conte spiega la Juve a Garcia «Noi sempre soli contro tutti»

Non segnava da quattro partite, l'ultima quella di Parma dove non aveva gradito la sostituzione, e alla vigilia di Napoli-Lazio Benitez lo aveva stimolato («Per noi è importante e sa che deve fare di più»). La risposta di Higuain non si è fatta attendere: prima tripletta italiana - l'ultima l'aveva segnata il 15 ottobre 2011 al Siviglia quando giocava nel Real, ndr - che risolve la difficile sfida del San Paolo, messasi in salita dopo il terzo gol consecutivo di Lulic, e blinda il terzo posto degli azzurri. Il Pipita sale così a quota 24 gol stagionali in 44 partite. «Ho giocato come faccio sempre e questa volta la palla è entrata - ha commentato il Pipita -. Benitez? Sono tranquillo, sento la fiducia del mister». La Lazio, falcidiata dalle assenze e ridotta in dieci dall'inizio della ripresa, protesta per l'azione del rigore concesso a Mertens per una posizione di fuorigioco di Higuain e si «consola» con il 13° calciatore di nazionalità diversa in gol, il nigeriano Onazi.
Punti pesanti per il Chievo che vince la sfida salvezza a Livorno: decisiva la seconda tripletta in A di Alberto Paloschi che sale a 13 reti stagionali. I veneti scavano un piccolo solco in classifica: +5 sui labronici e sul Sassuolo, +2 sul Bologna che pareggia il derby con il Parma. Manita della Fiorentina che rimonta e tramontisce il Verona (doppietta di Aquilani) e quarto posto ormai «blindato». Veneti più lontani dall'Europa nonostante la rete numero 17 di Luca Toni. Il Toro si sveglia nel finale e con la premiata ditta Immobile-Cerci in 3' fa rivivere ai tifosi granata la leggenda dei gemelli del gol Graziani-Pulici e ribalta il vantaggio dei Grifoni di Gilardino.

«Ho esultato togliendo la maglia, ho voluto sfogare la mia rabbia - racconta Immobile, 19ª rete in annata segnata alla sua ex squadra -: solo io e la mia famiglia sappiamo cosa abbiamo vissuto la scorsa stagione a Genova».

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