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Federer: "A 14 anni via di casa piangendo, è servito per diventare grande"

La carriera di Federer è iniziata a 14 anni con il fuoriclasse di Basilea che ha svelato: "Quando ho lasciato casa per allenarmi allo Swiss National Center è stata un’esperienza dura all’inizio: ero molto nostalgico e piangevo"

Federer: "A 14 anni via di casa piangendo, è servito per diventare grande"

Roger Federer è indiscutibilmente il tennista più forte della storia. Il fuoriclasse basilese ha battuto e frantumato ogni record, ha messo in bacheca venti titoli del Grande Slam ed è a meno due dal conquistare i cento tornei ATP nella sua ricca e favolosa carriera. Il 37enne di Basilea si è messo a nudo e ai microfoni di Baz ha svelato come sia stato duro diventare un professionista: "Quando ho lasciato casa per allenarmi allo Swiss National Center è stata un’esperienza dura all’inizio: ero molto nostalgico e piangevo, ma ho avuto la fortuna di finire in una bella famiglia con la quale sono ancora in contatto. Sono stati i due anni più significativi della mia vita, un’esperienza che mi ha molto migliorato".

Federer è ancora uno dei migliori in circolazione e tiene ancora testa ai rivali di sempre Rafael Nadal e Novak Djokovic, ma soprattutto ai "next gen", ovvero a giocatori come Alexander Zverev, Denis Shapovalov o Tsitsipas che hanno un'età compresa tra i 19 e i 21 anni: "La mia età? Non è un problema. Molti tennisti si sono ritirati a 32-33 anni, è normale che la gente ne parli, e lo fa da tantissimo tempo. A volte i commenti sono un po’ fuori luogo, ma mai negativi. Non mi sento stanco, sto seguendo una programmazione per giocare meno tornei di prima, ma devo ascoltare anche la mia testa oltre che il mio corpo. Spesso, la gente si dimentica che io ho anche quattro figli.

Penso di poter giocare ancora 3 o 4 anni, ed è per questo che ho smesso di sciare, perché non voglio farmi male."

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