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«Frenatina» Lazio: Lulic la salva al 95'

Il bosniaco evita il ko con il Sassuolo e una figuraccia all'Olimpico

Giacomo Puglisi

Roma Un tonfo. Di quelli rumorosi, e che lasciano un livido evidente. Nemmeno il gol a tempo scaduto di Lulic ha evitato la figuraccia. Perché la Lazio con il Sassuolo doveva vincere. Aveva bisogno di punti per alimentare il sogno Champions League e per riscattare lo scivolone contro la Spal. In realtà, in casa contro il Sassuolo, la Lazio non va oltre il 2-2, raggiunto solo all'ultimo secondo. I limiti mostrati dalla squadra di Inzaghi sono sempre gli stessi: stacca la spina quando pensa di avere raggiunto l'obiettivo. È successo l'anno scorso con il Salisburgo e il Crotone, ricapita ciclicamente anche in questa stagione. Dai due punti persi in casa con la Sampdoria, dopo aver trovato il vantaggio in pieno recupero (prima di subire il 2-2 di Saponara al 99'), alle ultime due partite arrivate dopo l'impresa di San Siro. Quando la Lazio ha l'obiettivo alla portata se lo fa sfuggire dalle mani.

Nel primo tempo la squadra di Inzaghi ha schiacciato il Sassuolo, lo ha chiuso nella propria area di rigore, ma ha tirato poco verso la porta avversaria. Nella ripresa ha invece sbloccato il risultato immediatamente su rigore di Immobile (mano di Locatelli su cross di Patric). Sembrava essere la logica conseguenza a quanto visto nei primi 45 minuti, i tre punti, in quel momento, sembravano ampiamente alla portata. Invece, dopo soli 4 minuti, ecco il pareggio di Rogeiro, che ha gettato la Lazio nello sconforto. Le certezze sono scomparse, la confusione tattica (e non solo) ha preso il sopravvento. La Lazio ha provato a riportarsi in vantaggio con lanci lunghi (ma non ha una vera e propria ariete) e azioni personali (il subentrato Correa ha provato a dare la scossa, ma Immobile ha sprecato un paio di occasioni nitide). Con i biancocelesti sbilanciati, Berardi ha potuto segnare il 2-1, pungendo nell'orgoglio la Lazio che ha risposto all'ultimo secondo con il gol di Lulic. Ma non basta per evitare il tonfo. Ma i biancocelesti ora sono settimi (a tre punti dal quarto posto pur avendo una gara in meno). Per questo resta il tonfo e la figuraccia.

Con un livido evidente.

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