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Il Genoa fuori dall'Uefa toglie l'Europa all'Inter

Partita spettacolo con pali, traverse e 4 gol nel primo tempo. Decide Kucka nel finale. Nerazzurri fuori dalle coppe

Il Genoa fuori dall'Uefa toglie l'Europa all'Inter

Kucka a un minuto scarso dallo scadere ha infilato il 3-2 di testa in un'area piena zeppa di maglie interiste. Poco prima e nel giro di pochi minuti, l'Inter aveva colto un palo con Hernanes, una traversa piena con Brozovic, ancora Hernanes aveva costretto Perin a una prodezza atomica, quindi Icardi di testa aveva messo fuori di un niente dando l'impressione che la rete fosse bucata. E proprio nell'ultima manciata di secondi Icardi, solo davanti a Perin e in piena area, è finito a terra su contatto con Burdisso che non prende la palla. Si potrebbe pensare che l'Inter meritava almeno di non perdere, ma quest'ultima trasferta passa agli archivi come compendio delle malefatte nerazzurre in stagione. Penultimo atto dell'autodistruzione sistematica attuata con continuità. La difesa merita una menzione particolare in questo caos di svirgolate, incomprensioni e goffaggini, Ranocchia e Juan Jesus si sono superati, ma anche Handanovic non è rimasto a guardare, sembrava impossibile eppure sono riusciti a fare cose impensabili. Ha iniziato il brasiliano tornato al centro della difesa per l'indisponibilità di Vidic. Dopo dieci minuti di gioco ha svirgolato un pallone in piena area servendo Lestienne che ha calciato al volo da due passi con Handanovic al miracolo. A metà tempo Pavoletti si è trovato al limite dell'area con davanti Medel e dietro Ranocchia, il cileno è inspiegabilmente svenuto cadendo pesantemente a terra, il centravanti ha stoppato di petto e si è girato con Ranocchia statuario, destro imparabile, Handanovic immobile, 1-1. Dopo poco più di una decina di minuti Pavoletti si è ripetuto, girata improvvisa e traversa piena, difesa nerazzurra stordita, incasinata e sparpagliata. Nel frattempo si era capito quanto fosse in serata speciale Ranocchia, non una palla pulita, gambe che roteavano come pale, anticipato e sorpreso. L'ansia e il terrore sono aumentati quando su un cross innocuo dalla sinistra, Pavoletti è entrato in contrasto aereo con Nagatomo, lontanissima raffigurazione della scorsa stagione, sovrastandolo di mezzo metro. Ma il colpo mortale non era ancora arrivato. L'Inter, anzi la difesa dell'Inter, lo confeziona a tre minuti dall'intervallo su un pallone in verticale dove Ranocchia pare in vantaggio su Lestienne che quasi desiste. Handanovic esce, Ranocchia non rinvia, lo sloveno non la prende e Lestienne che si era tenuto al largo si ritrova la palla sui piedi e la porta spalancata per il 2-2. Ai genoani sugli spalti non è rimasto altro che ridere, sapevano di ricevere una squadra alla ricerca di una identità ma non credevano ai loro occhi. Tutto questo all'interno di una gara talmente confusionaria e a tratti nervosissima che decifrare gli intenti di una o dell'altra era impossibile. Scintille fra Lestienne, Ranocchia e Bertolacci, poi Brozovic che s'azzuffa con Kucka. Il Genoa ha lavorato sodo fin dall'inizio, pressing nella metà campo avversaria, palloni di prima, tre punte come Iago, Pavoletti e Lestienne rapide e pronte a ripiegare per dare una mano. E così i gol di Icardi e Palacio, ma soprattutto Hernanes autore dei due assist, sono passati sotto traccia, con Icardi che si è visto annullare due reti nel giro di un minuto scarso fra il 36' e il 37', entrambe per fuorigioco. Nicolas Burdisso, sempre molto avvelenato quando incontra la sua ex squadra, ha colpito in area di braccio un pallone che stava finendo sui piedi di Palacio. Ma mette malinconia parlarne. Se è questo che il Mancio e la squadra intendono per “dare il massimo“, allora l'ottavo posto è solo un premio immeritato.

E l'Europa? Un'altra volta.

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