Giro d'Italia

Da Gerusalemme a San Pietro, corsa di valori e polemiche

Si parte da Israele: è la prima volta che si corre fuori Europa Quante critiche. E ci sarà Froome. Per lui gettone da 2 mln

Da Gerusalemme a San Pietro, corsa di valori e polemiche

Sarà il Giro della Pace, ma anche della speranza e della memoria. Un Giro duro, ma non durissimo, che si porterà dietro tutto, anche qualcosa di più. Da Gerusalemme a Roma, 3.546 km suddivisi in 21 tappe. Tre giorni di riposo, due cronometro (44 km totali), sette arrivi in quota e sette per i velocisti.

Accademy Partenza da Gerusalemme, molto probabilmente con il team Israel Cicyling Academy (ha bisogno di un invito dagli organizzatori, di una wild card, in quanto formazione di seconda divisione, ndr), la prima squadra professionistica d'Israele. Un team che correrà con bici italiane (De Rosa, ndr), che vuol tenere alto il nome di un Paese intero, e cercherà di farlo avvalendosi di 24 atleti provenienti da 16 nazioni, cinque continenti e quattro religioni.

Terra Santa Il Giro numero 101 per la prima volta nella sua storia vola oltre i confini d'Europa. Tre tappe in Terra Santa: una cronometro (venerdì 4 maggio) sulle strade di Gerusalemme: 10 km tra i saliscendi con vista sulla città vecchia; la seconda da Haifa fino ad Tel Aviv, 167 km chilometri, con un arrivo sul lungomare. La terza, il gran finale, da Be'er Sheva a Eilat: la più lunga con i suoi 229 chilometri verso sud e lo spettacolare attraversamento del deserto del Negev e l'arrivo sulle rive del Mar Rosso.

Due milioni Ci dovrebbe essere Fabio Aru (Nibali no, pensa più al Tour e alla Vuelta, in chiave mondiale di Innsbruck, ndr), Landa e Dumoulin. Ci ha pensato a lungo il numero uno dei Grandi Giri, Sir Chris Froome, vincitore di quattro Tour e una Vuelta, e ha detto sì. Gli manca solo il Giro per completare la sua personalissima collezione. Per convincerlo gli organizzatori hanno apparecchiato una corsa non impossibile per consentirgli poi di puntare al pokerissimo in Francia. E sul piatto hanno messo una quarantina di chilometri contro il tempo e pare anche 2 milioni di euro (fonte De Telegraaf, ndr).

Proteste Corsa della pace e della memoria, dicevamo, ma anche delle polemiche. Sono più di centoventi le organizzazioni per i diritti umani, sindacati, associazioni per il turismo etico, gruppi sportivi e religiosi di oltre 20 Paesi che hanno reso pubblico un appello internazionale che invita gli organizzatori della corsa rosa a spostare la sua Grand Depart da Israele a causa delle gravi e crescenti violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani dei palestinesi. Tra i firmatari dell'appello lo scrittore e drammaturgo Moni Ovadia, gli europarlamentari Eleonora Forenza e Sergio Cofferati unitamente a Luisa Morgantini, già vice presidente del Parlamento Europeo.

La Sicilia La carovana dopo aver sostenuto il primo giorno di riposo da Israele volerà in Sicilia per 3 tappe, dalle quali spicca il traguardo sull'Etna: il primo. Poi due giorni in Calabria, prima di Montevergine di Mercogliano e del traguardo a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, a 19 anni dalla vittoria di Marco Pantani nel tetro Giro datato 1999. Il Giro fila via veloce, risalendo la penisola: da Penne a Gualdo Tadino. Da Assisi a Osimo, cittadina che dista una decina di chilometri da Filottrano, il paese di Michele Scarponi. Ed ecco Imola, per ricordare il volo iridato di Vittorio Adorni nel 1968. E poi Ferrara, Nervesa della Battaglia e lo Zoncolan, scalato dal versante di Ovaro. Prima della tappa dolomitica l'unica - da Tolmezzo a Sappada. Dopo il terzo e ultimo giorno di riposo, una crono di 34,5 km: da Trento a Rovereto (martedì 16 maggio, ndr).

In volo Niente Milano, ma Abbiategrasso. Da qui partirà la 18ª tappa che si concluderà a Prato Nevoso. E poi il colle delle Finestre (2.178 metri), con la parte conclusiva in sterrato e il traguardo di Cervinia (di Aru, nel 2015, l'ultimo trionfo, ndr).

Dalle cime del Cervino, all'aeroporto di Caselle direzione Roma: con il cuore a Gerusalemme, e lo sguardo su San Pietro.

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