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La Gioventus dei due vecchietti

Gigi & Andrea maestri del sorriso bianconero: Buffon ogni tanto pararigori e Pirlo alla 41ª punizione gol

La Gioventus dei due vecchietti

Il primo fu Muzzi, il 31 gennaio 1999. Sono poi seguiti Ferrante, Fiore, Figo, Roberto Baggio, Adailton, Totti e, buon ultimo Calaiò: non è che da quando indossa il bianconero abbia mai esagerato troppo a parare i rigori, Gigi Buffon. Però ogni tanto piazza la zampata decisiva: 36 anni e non sentirli, insomma. Più o meno la stessa storia di Andrea Pirlo: il quale rispetto al compagno deve anche macinare chilometri in serie, mantenendo poi il sangue freddo necessario per piazzare la palla all'incrocio dei pali con una punizione delle sue. Un destro a giro o una “maledetta“ poco cambia: a Marassi, domenica sera, ha incantato per la quarta volta in stagione, la 41a da professionista e la 25a nella massima serie, tre perle in meno di Mihajlovic che ha smesso da un pezzo e adesso fa un altro mestiere.

Due vecchietti, Buffon & Pirlo. Due ex campioni del mondo che tra qualche mese - insieme a De Rossi, unico altro superstite del 2006 - si vestiranno d'azzurro per fare sognare l'Italia. Gigi & Andrea, ecco: gli avversari però non ridono, semmai si disperano quando hanno a che fare con il loro talento, per nulla scalfito dal tempo. Il numero uno ha compiuto 36 anni il 28 gennaio, il 21 ne festeggerà 35 il 19 maggio: auguri e (altri) figli maschi a entrambi. La Signora se li coccola: Buffon ha il contratto in scadenza nel 2015 e probabilmente andrà oltre, Pirlo aspetta solo di avere due giorni di pace per chiarire gli ultimi dettagli di un accordo che lo terrà a Torino almeno fino al 2016, con opzione per un'altra stagione. In un'Italia dove pare che rinnovamento e miglioramento non possano prescindere dai giovani, la Juventus (che in latino significa proprio 'gioventù') si è aggrappata a due senatori per uscire sana e salva dalla bolgia di Marassi cucendosi addosso un'altra bella fetta di scudetto. "Una badilata", ha detto Buffon rendendo l'idea.

Dubbi non ce ne sono più, insomma. La Juve ha 75 punti, due in più sia dell'Inter 2006-07 di Mancini (quella del record di 97 punti) sia della squadra 2005 - '06 guidata da Capello e poi cancellata da calciopoli: il bersaglio sono i 100 punti per strabiliare il mondo. Il fatturato da produrre nelle dieci partite che mancano parla di otto vittorie, un pareggio e una sconfitta: "Yes, we can", direbbe Obama e sottoscriverebbero i due vecchietti. I quali giovedì guideranno la truppa a Firenze: obiettivo, recuperare dall'1-1 dell'andata che al momento significa addio all'Europa League. A parole, Conte ci crede e la Juve pure: tornerà Tevez, esentato dalle ultime due uscite per smaltire un'infiammazione al tendine rotuleo, ma non ci saranno né Marchisio né Barzagli, quest'ultimo alle prese con il riacutizzarsi dell'infiammazione al polpaccio sinistro.

Mancheranno anche Vucinic, Peluso e Giovinco, il turnover sarà limitato e la Juve dovrà presentare la miglior faccia che ha: certe rughe, si sa, sono piene di fascino.

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