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Al Giro ci pensa padre Pio. E mette l'Italia davanti a tutti

Tappa a Masnada, maglia rosa a Conti, Nibali ultimo nostro ciclista a indossarla tre anni fa. E la bianca va a Carboni

Al Giro ci pensa padre Pio. E mette l'Italia davanti a tutti

San Giovanni Rotondo Una giornata benedetta. Non è il caso di parlare di miracolo o scomodare Padre Pio, ma nella sua San Giovanni Rotondo, dove si eleva il santuario di San Pio, l'Italia del ciclismo ritrova un po' di pace. Troppa grazia sulle strade del piccolo frate di Pietrelcina: tappa a Fausto Masnada, maglia rosa a Valerio Conti, bianca di miglior giovane del Giro a Giovanni Carboni. Dopo cinque vittorie forestiere il ciclismo di casa nostra vive finalmente una giornata da ricordare, grazie anche alla maglia rosa Primoz Roglic (ad inizio tappa cade, ma riporta solo qualche escoriazione, ndr), che decide intelligentemente di non dannarsi l'anima per inseguire un gruppetto di corridori che per la rosa di Verona nulla centrano e nulla hanno a che fare.

«È una felicità ai massimi livelli racconta emozionatissimo il 25enne bergamasco Masnada, vincitore di tappa -: sapevo di avere una buona condizione, ma vincere al Giro è davvero difficile. Le dita al cielo sul traguardo? Una dedica a mio zio Umberto, che è scomparso appena prima del Giro: ho fatto in tempo a salutarlo, gli avevo promesso una vittoria di tappa e ce l'ho fatta. Sapevamo che oggi (ieri per chi legge, ndr) poteva arrivare la fuga, sono entrato già nel primo attacco che poi non è andato a buon fine, ci ho riprovato e alla fine ho preso la fuga giusta».

Incredulo per la maglia rosa, il 26enne romano Valerio Conti. «Ancora devo realizzare bene quello che sono riuscito a fare - spiega il ventiseienne laziale della UAE Emirates -. È un'emozione fantastica. Per me questo è un sogno che si realizza. Ho faticato da matti a tenere la ruota di Fausto che andava davvero come una moto. Mi chiedeva il cambio in salita, ma non ce la facevo proprio. Però sono stato bravo a resistere: nella mia testa c'era solo la maglia. So che Roglic non si è preoccupato di me e ho avuto la fortuna di cogliere l'occasione giusta».

La sesta tappa del Giro ha regalato davvero emozioni forti, grazie alla fuga di tredici uomini nata dopo un inizio di frazione molto combattuto, e che vedeva appunto tra gli altri Masnada, Conti e Carboni. La corsa si è decisa poi sulla salita di Colle Casarinelle quando Masnada ha attaccato e Valerio Conti è stato bravo a resistere al suo forcing, mentre dietro Carboni, Plaza e Rojas si sono spesi vanamente in un disperato inseguimento.

Sul traguardo di San Giovanni Rotondo, Fausto Masnada ha conquistato il successo regalando un'altra grande giornata alla Androni Sidermec in un inizio di stagione davvero spettacolare, mentre Valerio Conti ha riportato in Italia la maglia rosa che mancava da tre anni (l'ultimo a indossarla era stato Nibali, ndr). Terzo posto per Rojas, quarto per Plaza e quinto per Carboni. Ottima anche la prestazione del giovanissimo Nicola Conci, 22enne trentino della Trek Segafredo, che ha chiuso in dodicesima posizione.

Oggi il Giro da Vasto va a L'Aquila, terra segnata dal terremoto dieci anni fa. Quella di oggi è la tappa più lunga del Giro. Frazione ostica e adattissima ai corridori che hanno voglia di darsi battaglia.

Valerio Conti, la giovane maglia rosa, potrebbe andare alla ricerca di un'altra tappa benedetta.

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