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Tra Higuain e Napoli un incrocio per ritrovarsi

Gonzalo ha smarrito la via del gol e Sarri il gioco. Mertens prepara uno schiaffo per il Pipita

Tra Higuain e Napoli un incrocio per ritrovarsi

Napoli Più o meno ci siamo. Vigilia di Juventus-Napoli, giorno di buoni propositi e di qualche naturale preoccupazione ben nascosta dalle frasi tipo: non abbiamo niente da perdere oppure ci proveremo fino alla fine. Una cosa è certa, in mezzo a tanti guai tra formazione e infermeria è tornato il buon umore a Castelvolturno. Volti sereni e sorridenti, conseguenza delle due vittorie consecutive che hanno in parte scalfito le incertezze ma non dissolto i dubbi.

Sei punti erano alla portata del Napoli, che li ha conquistati contro le cenerentole della serie A. Non è che abbia fatto un figurone e quindi la domanda nasce ovvia: in quali condizioni gli azzurri sbarcano a casa Higuain? Discrete, fa sapere Sarri. Non ottimali, è l'opinione generale. Per dirla tutta: il Napoli non è quello di un mese fa, ha perso pezzi per strada, ha smarrito il vademecum del bel gioco e il breviario sul metodo difensivo.

Il Napoli che arriva allo Stadium è una squadra che ha abbassato i ritmi della manovra, senza i quali la spettacolarità va a farsi benedire. Ha perso le certezze in fase passiva: balla davanti a Reina. Perché manca il regista arretrato Albiol, d'accordo, ma anche perché la linea non si muove più compatta e fluida come un anno fa. L'Empoli si è fermato alla traversa, altrimenti avrebbe trovato il gol anche la formazione con il peggior attacco d'Europa.

Il problema grande però si scrive Higuain e si legge centravanti. L'addio dell'argentino è stata una mazzata che nessuno immaginava di dover sopportare. Un danno, una beffa che si sta tramandando di padre in figlio. L'erede naturale, l'Arcangelo Milik ha iniziato da fenomeno, tanto da allontanarne lo spettro. Poi è finito in sala operatoria. Il sostituto del sostituto, Gabbiadini cioè, si è autoescluso tra malumori, prestazioni scialbe e allucinanti espulsioni. A questo Napoli manca da morire un vero bomber, nonostante i salti mortali del falso nueve Mertens, che all'ex compagno «darebbe volentieri uno schiaffo». Ecco, l'essenza di questa sfida è racchiusa nel malumore dei napoletani, per quello che poteva essere e che non è stato. Perché in questo gruppo Gonzalo avrebbe fatto un figurone pazzesco. Invece sarà dall'altra parte, caricato a pallettoni da Allegri («non deve essere arrabbiato, farà gol alla prossima partita) e dai tifosi che gli hanno strappato la promessa di una doppietta.

Chissà cosa si diranno lui e gli azzurri, perché qualcosa si diranno visto che il Pipita è scappato via senza avvertire nessuno. Sarri lo saluterà «come un padre incazzato», Koulibaly replicherà in partita lo stesso duro trattamento che gli riservava in allenamento, per altri invece soltanto un saluto diplomatico visto che a metà campo non se ne potrà fare a meno.

Come semplici colleghi e non vecchi amici che avevano condiviso un sogno durato un anno.

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