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Inter, fiducia per scacciare la crisi

Spalletti non vince da sei gare ma è certo: «Mi fido dei miei, voglio tre punti»

Matteo Basile

Se non è crisi poco ci manca. Quattro pareggi e due sconfitte nelle ultime sei gare con la vittoria che manca dal 3 dicembre scorso, quando il 5 a 0 al Chievo aveva fatto pensare ad un'Inter davvero in lotta potenziale per il titolo, come il successivo pareggio con la Juventus sembrava avere confermato. Invece, poi, il buio. Pochi gol, poche idee, nessun successo e addio sogni di gloria con la Champions che diventa l'unico, minimo, obiettivo di stagione in una sorta di mini torneo con Lazio e Roma.

E allora, si fa facile a dire che la gara contro la Spal non presenta difficoltà. Servono tre punti ma non sono per nulla scontati. «Non vinciamo da tempo e abbiamo bisogno di questi tre punti. I giocatori sentono questo bisogno e il nome dell'avversario conta poco, serve questa vittoria», spiega caustico Spalletti. Il tecnico dell'Inter non vuole sentire di crisi o di momento negativo ma punta, anche, sulla forza mentale del gruppo. «Sono sempre fiducioso perché la fiducia è contagiosa, così come la sfiducia. Ho visto miglioramenti anche se qualche volta si torna indietro. La conoscenza dei miei calciatori mi fa stare abbastanza tranquillo. L'ho approfondita e vedo sempre applicazione e disponibilità. Dobbiamo fare punti e tornare a vincere usando qualità differenti rispetto al passato».

In attesa di novità dal mercato, Spalletti potrà contare sui neo arrivati Lisadro Lopez in difesa e Rafinha sulla trequarti. Entrambi, nonostante le parole di stima del tecnico, andranno in panchina a Ferrara. Spazio ai soliti undici, con il quasi certo rientro di D'Ambrosio in difesa al posto del disastroso Santon visto nelle ultime uscite.

Davanti tante speranze di un'Inter che segna poco sono riversate su Mauro Icardi, ancora alla caccia del gol numero 100 in serie A.

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