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José-Romelu, quel prendersi e lasciarsi e la chiacchierata a San Siro di un anno fa

Il bomber deluse Mou ai tempi del Chelsea, meglio allo United. Ma adesso...

Romelu Lukaku e Alvaro Morata (Instagram)
Romelu Lukaku e Alvaro Morata (Instagram)

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José-Romelu, quel prendersi e lasciarsi e la chiacchierata a San Siro di un anno fa

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Incredibile? Manno, qui di incredibile non c'è proprio niente, eventualmente qualcosa di bizzarro perché l'attacco atomico progettato da Beppe Marotta con Lukaku e Dybala vestirà in giallorosso, questione di un giorno, neanche, c'è Romelu che fa finta di volerci ancora pensare sopra. Ma non ha scelta. Comunque tifoseria giallorossa in agitazione molecolare, Roma subito inserita fra le pretendenti al titolo, Dybala deluso per il mancato arrivo di Morata ora è su di giri e Josè Mourinho ritrova il belga dopo averlo allenato al Manchester United e al Chelsea dove le cose non erano andate benissimo, anzi. Il ragazzo parla troppo, il commento di Josè dopo una finale di Supercoppa contro il Bayern di Pep Guardiola persa ai rigori e proprio per colpa di Lukaku che aveva fallito il suo, peraltro quello decisivo. Per Josè doppio affronto, finale persa e proprio contro Guardiola. Adesso Lukaku si chieda perché oggi gioca nell'Everton e non nel Chelsea, aveva tuonato Josè in conferenza. Al Manchester invece era filato tutto liscio, anzi un tripudio, stagione 2017/18, 51 presenze e 27 reti, meno bene nella successiva, solo 6 gol in 22 gare, Romelu più tardi prende coraggio e si autodenuncia: Ero giovane, volevo giocare, ero solo un ragazzino e ho chiesto io di essere ceduto.

Adesso però pare tutto proprio chiarito, Josè ha chiamato Lukaku e gli ha incorniciato la vita nella città eterna, le sue magnificenze, monumenti e clima, la certezza di schierarlo titolare e la possibilità di rifarsi un'immagine dopo i pasticci di questa estate. Josè lo conosce molto bene e sa come gestirlo, per ora si tratta solo di un parcheggio a termine ma quando c'è di mezzo il portoghese non si può mai dire con certezza cosa succederà, se la Roma dovesse centrare obiettivi fino a ieri fuori dalla sua portata non è impossibile qualunque scenario futuro sotto la minaccia di sue dimissioni immediate e irrevocabili se il belga non venisse confermato, ipotesi al momento solo teoricamente impossibile. L'accoppiata Special-Big Rom è stata smaterializzata dagli statistici e certificata in 33 reti, 10 assist e un totale di 43 gol in cui il belga è intervenuto fattivamente nel risultato finale e questo compresa la stagione 2013/14 al Chelsea in cui ha messo assieme solo 3 presenze e zero reti. Sono cifre importanti che fanno sognare, è il dodicesimo miglior marcatore dell'intera carriera dello Special One, dietro solo a grandi firme come Cristiano Ronaldo, Benzema, Drogba, Lampard, Ibrahimovic, Higuain, Derlei, Kane, McCarthy, Hazard e Abraham che adesso dovrà fare i conti con lui al rientro dal suo infortunio. Eventualmente ci sarebbe anche l'iraniano Sardar Azmoun in prestito dal Bayer Leverkusen ma, sinceramente, non sembra ci sia storia, arriva Romelu Lukaku e cambia qualsiasi prospettiva.

E siccome siamo pieni di dietrologie che però fanno notizia, qualcuno ha sentito il bisogno di far presente che nell'ultima visita della Roma a San Siro contro l'Inter, gioca Dzeko, il belga è ancora imballato, ha notato Josè Mourinho e Romelu Lukaku appartati che parlano a lungo nei corridoi dello stadio, senza essere disturbati, con un commiato finale di baci e abbracci.

Era il 1 ottobre 2022, questo sì che eventualmente sarebbe incredibile.

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