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Juve e Roma: l'Italia è piccola per noi

Nel gelo di Malmoe e Mosca due sfide decisive in Europa. Allegri recupera Evra, Garcia in emergenza difesa

Juve e Roma: l'Italia è piccola per noi

In Italia hanno avviato la fuga che le porterà quasi sicuramente a un testa a testa per lo scudetto, ora cercano conferme in Europa. Complici le amnesie difensive del Napoli grazie alle quali le punte del Cagliari di Zeman vanno a nozze, Juventus e Roma allargano il gap sulle avversarie in serie A. La truppa di Allegri viaggia alla stessa velocità degli ultimi due campionati di Conte: 31 punti dopo 12 giornate, 28 gol segnati di cui un terzo da Tevez - già a quota nove contro i sei dello stesso periodo del 2013 - quattro subiti (meglio di quanto era riuscito a fare l'attuale ct azzurro). Il tutto nonostante una diversa filosofia di gioco: prima l'intoccabile 3-5-2 fatto di ferocia agonistica e della ricerca di sfondare sulle corsie esterne dei bianconeri tre volte di fila vincitori dello scudetto, ora il possesso palla con ripartenze e con il passaggio al modulo 4-3-1-2 che sfrutta la freschezza di un trequartista (il sorprendente Pereyra).

«Con il nuovo modo di giocare, noi centrocampisti siamo più vicini agli attaccanti e quindi diamo loro maggiore aiuto, è una buona cosa per diventare ancora più forti - spiega Pogba, che dice di sognare un giorno il Pallone d'oro ma che intanto alla Lazio ha segnato la sua seconda doppietta in A (la precedente il 19 gennaio 2013 all'Udinese) -. Spero di giocare sempre così, so che posso fare molto di più ma se dò il massimo per la squadra non importa se segno gol o faccio assist». La Juve spera che sia protagonista anche nella fredda trasferta di Malmoe: un successo in Svezia e magari un k.o. dell'Olympiacos a Madrid potrebbe avvicinare gli ottavi di Champions. Il nuovo modulo avvicina la squadra di Allegri alle grandi del calcio continentale, ma ora servono i risultati. E la forma mostrata con la Lazio, oltre che i recuperi importanti per mercoledì (Evra e forse Ogbonna) fanno ben sperare.

Di freddo ne farà ancora di più a Mosca, dove la Roma si trova già da ieri (hanno viaggiato con la squadra anche 200 chili di scorte alimentari visto che la trasferta si prolungherà fino a mercoledì pomeriggio). Domani la temperatura nello stadio del Cska sarà molto al di sotto dello zero, mentre la classifica dei giallorossi in A è in largo attivo. La differenza con la Juve in classifica è solo nello scontro diretto, ma la formazione di Garcia è meno divertente di quella di un anno fa: dal possesso palla stile Barcellona si è passati ai colpi in contropiede. Meno spettacolo, più cinismo e sono le cifre messe a confronto a dirlo: 21 gol segnati contro i 26 delle prime 12 giornate dell'ultimo campionato, sette reti incassate (erano solo tre l'anno scorso), due k.o. già sul groppone. Ma la vittoria di Bergamo dimostra come i giallorossi abbiano imparato a vincere anche senza incantare, trovando nel serbo Ljajic - già quattro gol, uno in più dell'anno scorso - un'arma in più. A Mosca Garcia dovrà fare i conti con una vera e propria emergenza in difesa: mancano due centrali, Maicon e Torosidis, i due terzini destri di ruolo, con Florenzi che come ai tempi del Crotone in B scalerà in difesa.

Parola d'ordine vincere, con la speranza che qualche ora dopo il City non batta il Bayern.

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