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Larissa d'argento nel nome della madre

Con 6,97, nuovo record italiano, supera il 6,91 che condivideva con mamma Fiona

Larissa d'argento nel nome della madre

Ora Larissa è davvero diventata grande. Dopo due stagioni tribolate, la predestinata, finalmente, ha spiccato il volo. Larissa Iapichino ha colto un secondo posto nel salto in lungo agli Europei indoor replicando quanto fatto in precedenza dalle ragazze della 4x400. «Lavoro affinché esprima il suo talento mondiale», ha commentato il direttore tecnico Antonio La Torre, che si gode questa Italia dell'atletica giovane e rampante che dall'edizione di Istanbul torna con due ori (Weir nel peso e Ceccarelli nei 60 metri) e quattro argenti, migliorando il bottino di Torun di un oro, un argento e un bronzo, ma soprattutto per la prima volta da sempre, in vetta alla classifica per punti (4ª nel medagliere dietro Norvegia, Olanda e Inghilterra).

La ciliegina sulla torta di questa spedizione trionfale è il grande balzo di Larissa: 6,97 metri, nuovo primato italiano al coperto cancellando il limite che condivideva con la mamma (6.91). Una gara pazzesca quella della figlia di Fiona May e del papà-coach Gianni Iapichino che dimostra tutto il suo enorme talento con quel salto da record ottenuto nell'ultimo tentativo ha conquistato la prima medaglia importante della carriera. L'oro è andato alla britannica Jazmin Sawyers, appena tre centimetri meglio della 21enne toscana, che invece si è piazzata davanti alla campionessa iridata indoor, la serba Ivana Vuleta (6,91) al termine di una serie emozionante di sorpassi e dove è rimasta giù dal podio niente meno che la tedesca campionessa olimpica Malaika Mihambo, quarta con 6,83. L'attesissima figlia d'arte ha gettato la maschera e si è liberata dello scomodo ruolo della ragazza che girava da bambina gli spot pubblicitari con mamma Fiona, che vinse l'oro in sala a Valencia nel '98 con una misura inferiore, esattamente quel 6,91 rimasto a lungo primato italiano prima dell'arrivo di Larissa. Dopo il cambio tecnico (da Gianni Cecconi a papà), la giovane lunghista ha spazzato via i dubbi. Anzi, questo risultato la galvanizzerà. Istanbul che può diventare il crocevia di una carriera pronta al decollo, in prospettiva olimpica. «É stato bellissimo, per la prima volta in vita mia ho pensato solo a saltare e a niente altro. Volevo stare nella mischia fino alla fine, ero competitiva e volevo essere grintosa e con voglia di fare. Sono un po' cresciuta», ha dichiarato Larissa con tutta l'adrenalina ancora in corpo.

E a proposito di grinta, emozionante è stata anche la prova della staffetta 4x400, con Alice Mangione, Ayomide Folorunso, Anna Polinari ed Eleonora Marchiando che hanno conquistato l'argento alle spalle dell'inarrivabile Olanda (3'24"66) con il nuovo primato nazionale (3'28"61) davanti alla Polonia (3'29"31).

«Sapevamo di avere chance - ha detto La Torre -, ma è stato bravo Riccardo Pisani insieme a Filippo di Mulo a caricare le ragazze più di Al Pacino in Ogni Maledetta Domenica». Anzi, benedetta

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