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L'Atalanta e la Signora La sorpresa della A ha un tabù «da scansare»

La squadra rivelazione rende la vita dura a tutti però la Juve la batte sempre. E le malelingue...

L'Atalanta e la Signora La sorpresa della A ha un tabù «da scansare»

Se non adesso, quando? È la domanda che rimbalza a Bergamo, dalla città Alta alla città Bassa. «Se non battiamo, o almeno fermiamo, nemmeno adesso la Juventus...», non lo dicono ma lo sussurrano o almeno lo pensano. Perché ci credono. Dopo tredici tentativi consecutivi andati a vuoto, l'Atalanta stasera vuole fare lo sgambetto alla Signora. Infatti è da sette anni, dal pareggio del maggio 2009 con Del Neri in panchina, che i nerazzurri raccolgono solo sconfitte contro i bianconeri in campionato. Per una vittoria bisogna risalire al 2001 e a Vavassori allenatore. Un vero e proprio tabù. Ma questa volta, forse come non mai, la banda di Gian Piero Gasperini ha le armi per cancellare quell'imbarazzante zero alla voce punti fatti nelle ultime sette stagioni in serie A. Eppure con le altre grandi l'Atalanta si è tolta soddisfazioni e non poche. Solo in questa stagione ha strappato sei punti al Napoli e quattro alla Roma, tre all'Inter e uno al Milan (che deve ancora affrontare all'Atleti Azzurri al ritorno).

Manifesta la superiorità della Juventus, che nelle ultime sei stagioni ha perso solamente diciannove partite su duecentoventitré disputate in serie A, è straordinaria la supremazia totale nei confronti dell'Atalanta. È una squadra che subisce il fascino della Signora, facile per gli amanti della dietrologia spiegare tutto con il famigerato scansare. Anche se l'ex atalantino Ferreira Pinto ieri ha detto: «La Juve ha sempre avuto più fame delle altre».

A scanso di equivoci il Gasp vuole cambiare la storia. Qualche dispetto al suo passato bianconero gli è riuscito già con il Genoa. Ora ci riprova a Bergamo. Ieri ha anche blindato l'allenamento per nascondere i suoi ragazzi. Allegri fiuta il pericolo, rispetta l'Atalanta e lo dimostra presentando la Juve formato Barcellona. Niente turnover (e Cuadrado si è preparato rivelando per sbaglio sui social la maglia della prossima stagione) in vista della semifinale di andata della Champions League che si giocherà tra cinque giorni. Ma anche perché l'Atalanta è la versione italiana del Monaco, prossimo rivale dei bianconeri nella semifinale di Coppa Campioni. I nerazzurri sono giovani e spensierati e vanno all'attacco proprio come i francesi. Gomez è il valore aggiunto come la stellina Mbappè, due dal gol facile.

L'Atalanta può essere considerata una sorta di grande prova generale in vista anche dei francesi: è in forma, un solo ko (il clamoroso 7-1 a San Siro contro l'Inter) nelle ultime tredici partite. Tutto il necessario per provare a fermare la capolista. Con Caldara e Spinazzola che sfideranno il loro più o meno immediato futuro, soprattutto per il primo. Già perché questa sfida è una storia fatta anche di tanti affari. Da sempre l'Atalanta è una bottega che sforna giovani talenti e la Juve è tra i clienti privilegiati. Anche se l'Inter di Suning con Gagliardini si è inserita pesantemente.

Comunque la Juve stasera non tratterà perché vuole altri tre punti per avvicinare ancora di più il sesto scudetto di fila. Per allungare il sogno triplete, al quale mancano al massimo nove gare. Otto sicure, una da conquistare, la finale di Cardiff. Allegri però fa un passo alla volta: «Mancano otto punti, il campionato va portato a casa soprattutto tra Bergamo e il derby». Ma stasera l'Atalanta rivelazione del campionato si gioca l'Europa e vuole zittire tutte le malelingue. Battere la Signora? «Se non adesso quando...

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