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L'Atletico si sveglia, Roma rimandata

Magia di Griezmann, in gol dopo 8 gare di digiuno. Per i giallorossi decisivo il Qarabag

L'Atletico si sveglia, Roma rimandata

Nulla è perduto, la Roma può ancora volare agli ottavi di finale battendo il Qarabag all'Olimpico fra due settimane e potrà contare anche sull'aiuto del Chelsea, visto che l'Atletico Madrid per scavalcarla è obbligato a vincere a Londra. Però intanto il primo matchpoint non c'è più, così come il primo posto nel girone, e parecchi sono i rimpianti perché i giallorossi hanno dimostrato di non essere inferiori a una squadra che negli ultimi quattro anni ha messo insieme due finali, una semifinale e un quarto di Champions. Sono stati gelati da una magia di Griezmann proprio quando sembravano avere la partita in pugno, con la solita difesa impermeabile che aveva lasciato le briciole agli attaccanti di Simeone.

Il Cholo aveva avuto i suoi problemi già nel prepartita: perso Juanfran per infortunio, era stato costretto ad arretrare Thomas Partey e aveva mescolato le carte in mezzo scegliendo Fernandez e Carrasco. Di Francesco invece aveva insistito su Fazio e Nainggolan riproponendo Gerson esterno destro d'attacco. L'inizio veemente dell'Atletico, temuto alla vigilia, non si era manifestato: nei primi 20 minuti molto meglio la Roma trascinata da Perotti, anche se tutte le volte che i giallorossi andavano al tiro venivano rimpallati. Prima sortita dei «colchoneros» dalle parti di Alisson al 24', con Griezmann e Koke in ritardo su un cross di Carrasco, e qualche recriminazione per un gol annullato al 41': un rimpallo (probabilmente fortuito) sul braccio di Fernandez aveva indotto l'arbitro Kuipers a fermare il gioco prima che il centrocampista indovinasse il sinistro dal limite grazie anche a una deviazione di Kolarov.

Nella ripresa gli spagnoli erano tornati in campo con più convinzione e all'inizio la Roma aveva un po' faticato, pur senza concedere occasioni. Poi Simeone si era giocato anche la carta Correa, sbilanciando in avanti la squadra, ma la prima vera emozione l'aveva regalata Nainggolan al 19' sparando in porta quasi dalla bandierina e centrando il palo con Oblak imbambolato in attesa del cross. Sul piano della manovra l'Atletico non riusciva a mettere sotto la Roma, ma proprio quando sembrava che lo 0-0 avesse vita lunga ecco la prodezza individuale a rompere l'equilibrio: Correa scatta sul filo del fuorigioco e crossa col mancino dalla linea di fondo, Griezmann ha il tempo di coordinarsi e dopo 8 partite di digiuno si sblocca indovinando una sforbiciata da favola.

In quel momento tutte le fatiche del derby e di una striscia positiva che durava da più di un mese si abbattono sul morale dei giallorossi. Reazione debole e dopo il doppio giallo a Bruno Peres arriva anche il 2-0: assist di Griezmann per Gameiro che scavalca Alisson in uscita. I 67mila del Wanda Metropolitano cantano e sperano ancora, forse il ciclo di Simeone non è arrivato al capolinea.

Ma l'impresa resta disperata: il secondo matchpoint, come detto, la Roma potrà giocarlo in casa con l'avversaria più debole.

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