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"L'egiziano diceva Allah Akbar e pensavo agli attacchi in Israele"

Sasson, l'atleta israeliano ha rilasciato un'intervista al quotidiano Yedioth Ahronoth che fa discutere: "Ho pensato agli attacchi contro Israele"

"L'egiziano diceva Allah Akbar e pensavo agli attacchi in Israele"

Ancora polemiche per il caso del judoka egiziano che si è rifiutato di stringere la mano al suo avversario israeliano. Sasson, l'atleta israeliano ha rilasciato un'intervista al quotidiano Yedioth Ahronoth che fa discutere. L'ateleta ha affermato: "Prima del match ho sentito il judoka egiziano che in compagnia del suo coach gridavano 'Allah Akbar'. Quelle parole mi hanno ricordato alcuni attacchi in Israele degli ultimi tempi e cosa accade subito dopo quell'urlo". La frase "Allahu akbar" che viene tradotta in "Dio è grande" è di fatto una delle espressioni più comuni che vengono ripetute durante le preghiere da miolioni di musulmani. La frase di fatto è un'affermazione di fede che viene usata in diversi contesti. Secondo quanto raccontato da Sasson, subito dopo aver appreso il sorteggio che lo accoppiava nello scontro con l'atleta egiziano, Sasson avrebbe ricevuto alcuni messaggini che lo incitavano a "battere il musulmano". "Ma per me - spiega- si trattava solo di un avversario sportivo, nessun problema per la sua nazionalità". Infine l'atleta israeliano parla anche di altri atteggiamenti notati nella sua permanenza a Rio: "L'atleta egiziano non ha mai parlato con me. Ha sempre avuto un atteggiamento poco sportivo. Gli egiziani non vogliono prendere nemmeno l'ascensore con noi...

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