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Lewis Carl Hamilton, il figlio del vento della Formula1

Lewis Carl Hamilton incoronato per la sesta volta campione del mondo piloti di Formula1, a un passo dal record di Michael Schumacher, sette volte sul gradino più alto: più veloce del vento, come Carl Lewis

Lewis Carl Hamilton, il figlio del vento della Formula1

Lewis Hamilton campione del Mondo di Formula1 per la sesta volta: lassù, sul tetto del mondo, dove solo Michael Schumacher ha fatto (per ora) meglio di lui. Veloce come il vento anche lui, esattamente come l’altro Carl Lewis ex velocista statunitense.

Ad Austin si è appena concluso il Gran Premio degli Stati Uniti che lo ha incoronato Campione, esattamente undici anni e un giorno di distanza dal suo primo titolo, conquistato nel 2008 con la McLaren.

Era il due novembre 2008, ultima gara dell’anno a Interlagos in Brasile: Felipe Massa tagliava il traguardo da vincitore della gara e del titolo mondiale, quando la promessa emergente inglese superava alla terz’ultima curva Timo Glock. Con quel quinto posto in classifica si apprestava a vincere il titolo nell’incredulità generale, mentre al box Ferrari il padre di Felipe aveva già iniziato a festeggiare il figlio per un attimo campione.

Poi la pausa, con l’era Red Bull / Vettel prima dell’incoronazione definitiva del pilota di Stevenage.

Tutti d’un fiato i cinque titoli mondiali con la Mercedes, nello strapotere esercitato sull’era ibrida: 2014, 2015, 2017, 2018 e ora 2019. La sola sbavatura nel 2016, quando Rosberg riuscì a concludere davanti in un anno tiratissimo e difficilissimo per Hamilton e per il figlio d’arte. Così tanto per Rosberg da annunciare, a fine anno nell’incredulità generale, il ritiro dalle corse.

Sei volte il numero uno Lewis Hamilton, record davanti a Fangio (fermo a cinque), a distanza di undici anni e un giorno dal primo successo: più longevo di Michael Schumacher, il quale tra i suoi record impiegò dieci anni quando aveva anagraficamente 18 giorni in meno di lui.

Così con due gare di anticipo dalla fine del campionato, il ragazzo inglese nato nel 1985 a Stevenage che bussò Ron Dennis per chiedergli un sedile da pilota, che scommise su una scuderia ancora in divenire (quella Mercedes uscita malconcia in classifica nel 2012 con Michael Schumacher), adesso entra a pieno titolo nella leggenda e famelico punta gli occhi al 2020. Eguagliare e superare il Kaiser non sembra un’impresa impossibile: e magari vestire quella tuta rossa che ogni campione sempre sogna di indossare, almeno una volta nella vita.

Una carriera quella dell’inglese fatta di 87 pole position, 150 podi, in questa stagione che lo ha visto sempre davanti, con una solo sbavatura: il Gran Premio di Germania. Una stagione dominata dalle Frecce d’Argento, con Leclerc unico intermezzo in qualifica a disturbarne i piani.

Il pilota monegasco e Max Verstappen, anche lui oggi protagonista, che si candidano a reali contendenti nella prossima lotta mondiale: loro, il ricambio generazionale atteso, quello più promettente assieme ad Albon e Lando Norris.

Una Formula1 che va cambiando, getta le basi per il 2021 e si appresta a vivere nel 2020 il canto del cigno dell’era dell’aerodinamica.

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