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L'ItalDavis non sbaglia. Vola alle Finals con Arnaldi e Sonego

Senza Sinner, Berrettini e Fognini gli azzurri ribaltano le sorti del girone dopo il ko all'esordio con il Canada

L'ItalDavis non sbaglia. Vola alle Finals con Arnaldi e Sonego

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Alla fine di tutto, la buona notizia è che l'Italia di Davis andrà a giocarsi le finali di Malaga, cosa che solo mercoledì scorso non era proprio una certezza. «Sono molto orgoglioso dei ragazzi, abbiamo una grande squadra» ha chiosato il capitan Volandri, ma la domanda a questo punto è quale Italia sarà quella che si presenterà in Spagna per cercare di acchiappare l'insalatiera. Perché se è vero che ieri Arnaldi ha dato il punto della certezza battendo Leo Borg 6-4, 6-3 (a proposito: bravo il figlio di Bjorn, salirà sicuramente dal numero 334 del raking) e poi Sonego ha rifilato un doppio 6-4 a Ymer (poi finisce 2-1 col doppio agli svedesi), i problemi non sono tutti cancellati. E Volandri dovrà rimettere insieme più di qualche coccio per ricompattare il gruppo. E soprattutto riassorbire Jannik Sinner. E allora, ecco qualche spunto da Bologna.

MATTEO ARNALDI Il ragazzo era in palla, arrivava dagli ottavi di New York, ha superato l'emozione («questa maglia pesa»), è diventato decisivo. Probabilmente avrebbe dovuto giocare già col Canada, detto col senno di poi. Con quello di prima diciamo che l'Italia ha trovato un altro tennista top. «Ma a Malaga, se ci sono tutti, non giocherò». Sicuro?

LORENZO SONEGO Bravo a riscattare il ko dell'esordio ritirando fuori gli occhi della tigre una volta promosso numero uno. È uomo da Davis.

LORENZO MUSETTI Penalizzato dal campo, paga la scelta iniziale di Volandri di schierarlo comunque. Il punto migliore della settimana è quando ha detto «che sia in panchina o in campo, io per la Davis ci sono sempre». A chi?

SIMONE BOLELLI Doppista certezza. Rimasto fuori dalla bega tra Volandri e Fognini. Bravo.

MATTEO BERRETTINI Accorso nel momento del bisogno, fa sperare di rivederlo presto in campo. Capitano coraggioso.

JANNIK SINNER Si nota più se vengo e sto in disparte o se non vengo per nulla? Il tiramolla morettiano non gli ha fatto fare una grande figura. Ma da qui a passare da fenomeno a traditore, con tanto di paginate quotidiane (speriamo non suggerite) sulla sua bassa moralità, ce ne vuole. Quanto è successo servirà alla sua definitiva maturazione, ma non è che si possa aspettare in eterno.

FILIPPO VOLANDRI Fognini ha sbagliato, lui anche. Doveva evitare, dall'alto del suo ruolo, il durissimo comunicato per rispondere agli scomposti post social di Fabio, escluso dal doppio per un Vavassori infortunato. Anche per evitare le chiacchiere su una (ipotizzata) decisione dettata dalla presenza come coach di Fabio di un Barazzutti suo predecessore e (ipotizzato) sfidante del presidente Binaghi alle elezioni federali.

Finisce che sicuramente non è vero, ma poi ci credo. E quindi ora, per le finali, che si fa?

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