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L'Italia sogna, è da medaglia Basta che Fantozzi riposi

Siamo da podio in 8 delle 10 specialità. Meteo padrone E se arriva la nuvoletta... Prima tegola: Innerhofer out

L'Italia sogna, è da medaglia Basta che Fantozzi riposi

St. Moritz Il primo dubbio del Mondiale non riguarda chi vincerà domani, quante medaglie porteranno a casa Lara Gut e Marcel Hirscher, o se l'Italia riscatterà lo zero tondo di due anni fa. No, il primo dubbio è questo: come si pronuncia e come si scrive il nome di questo posto favoloso dove il Mondiale approda per la terza volta (quarta se contiamo anche l'Olimpiade del 1948 che ai tempi valeva anche come Mondiale)? Saint? St? San? Sankt? Sulla strada, da ieri pomeriggio imbiancata dalla neve arrivata nel momento meno opportuno, il cartello dice St. Moritz, ma le versioni sono diverse. La storia narra che questo angolo di paradiso fu fondato da un comandante militare degli antichi romani che si fermò alle fonti termali dell'odierna St. Moritz Bad e diede vita a un castrum Mauritii. Sarà anche per questo forse che da sempre qui gli italiani sono di casa e in effetti è normale sia così, perché il confine non è distante, perché a noi piacciono le cose belle e perché, nonostante la crisi, i connazionali ricchi sono ancora parecchi. Sia come sia veniamo al dunque, sperando che l'aria di quasi casa faccia bene ai nostri, da domani impegnati in pista contro il cronometro, che ridurrà al minimo il tempo per le chiacchiere. Dieci le gare individuali in programma (più una a squadre), Italia con serie possibilità di medaglia in otto (più una), ma sarà meglio azzerare tutto e non pensare a quel che è stato, perché, si sa, le gare Mondiali sono sempre una storia a sé e soprattutto qui a San Maurizio (mi è venuta così) potrebbero trasformarsi in lotteria. C'è infatti l'incognita meteo, che qui spesso fa i capricci. Le piste, infatti, sono a oltre duemila metri di quota, di alberi nemmeno l'ombra dunque e il pendio è esposto a tutti i possibili fenomeni atmosferici, vento e nebbia in pole position. Bisognerebbe pensare positivo, certo, ma nel fare una presentazione è importante mettere in conto il piccolo eventuale problema. Spesso, a St. Moritz, la tipica nuvola di Fantozzi ha deciso le classifiche, perché le piste Corviglia (gare maschili) e Engiadina (femminili) sono un susseguirsi di dossi e un conto è poterci sciare sopra vedendo il terreno sotto i piedi, un altro, ben più problematico, è farlo irrigiditi dalla cattiva visibilità.

Ma via, proviamo ad essere ottimisti e ipotizziamo quindici giorni di bel tempo. Quali saranno le grandi sfide? Quali le gare e i personaggi da non perdere? Ieri le regine sono state Lindsey Vonn, che ha aperto la serie di conferenze dichiarando che è arrivata qui per vincere almeno una medaglia (d'oro possibilmente) e Lara Gut, la più attesa, con possibilità di podio in tutte e 4 le gare cui parteciperà. Lara ieri ha subito un vero e proprio assalto mediatico e ha fatto sapere che nei prossimi giorni, comunque vada, non sarà più molto disponibile visto che le sue giornate saranno scandite dalle gare e dagli allenamenti, ovvio, ma soprattutto dalle sedute di fisioterapia, perché i suoi muscoli devono ancora assorbire la botta di Cortina. Ecco, la prima sfida è già lanciata: Vonn, che qui ha vinto più volte, contro Gut, l'atleta di casa con mille pressioni addosso. Altre? Di quelle di Hirscher contro Pinturault in gigante e Kristoffersen in slalom parleremo settimana prossima, saranno infatti le gare veloci ad aprire il mondiale e quindi occhi puntati su Paris e Fill contro tutti (purtroppo non contro Innerhofer, niente mondiale, il dolore per la frattura al perone è troppo forte) e naturalmente su Sofia Goggia, che come la Gut ha la possibilità di salire sul podio nelle 4 gare del suo programma: superG (domani), combinata (venerdì), discesa (domenica) e gigante (giovedì 16).

Oggi si comincia con le prove di discesa sperando che la nevicata si dia una calmata.

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