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L'Italrugby si fa "maltrattare" a Dublino

Il gioco totale dell'Irlanda non lascia scampo e ci sveglia dalle illusioni inglesi

L'Italrugby si fa "maltrattare" a Dublino

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Tutto facile per l'Irlanda. Sei mete, tre per tempo per un 36 a 0 che non lascia alibi all'Italia di Quesada nella seconda uscita del Sei Nazioni. Sono stati ottanta minuti abrasivi per gli azzurri, altra storia rispetto all'incoraggiante sfida dellOlimpico contro l'Inghilterra. L'Irlanda è di un'altra pasta. È cinica come poche squadre al mondo. Le basta alzare il ritmo e nella rete prima o poi cascano tutti. Se poi la conquista non ti aiuta, la rimessa laterale è un dejavù e ad ogni mischia vedi l'inferno, allora per gli irish la pratica viene archiviata in scioltezza. A Dublino è andata un po' così con l'Italia troppo lontana anche solo per mettere qualche dubbio a una squadra che rasenta la perfezione e che sul campo non guarda in faccia nessuno. Anche solo una controruck vinta (col pallone poi regalato agli avversari) o il bel pallone recuperato da Fischetti con le mani nella zona del placcaggio si perdono in una marea verde che trasforma la partita in un monologo.

L'Italia funziona davvero molto poco contro questa Irlanda, complice anche lo spaventoso numero di errori col pallone tra le mani. Loro iniziano da subito con il primo sigillo che arriva lungo l'out con un bel dialogo tra Casey e Crowley dopo una bella trasformazione del gioco per linee esterne. C'è spazio anche per l'accademia come in occasione del sottomano Crowley-Henshaw che apre il varco per la prima delle due mete firmate dal tallonatore Sheehan. Gioco totale. E ancora una meta Conan ricopiata dal catalogo degli autoscontri davanti alla linea di meta. Tre mete sul groppone prima di andare al riposo con un passivo tutto sommato accettabile per lo strapotere irish. E nella ripresa la musica non cambia. Il bis di Sheehan sul più classico trenino di mischia e poi nell'ordine Jim Lowe e l'ultimo sigillo di Calvin Nash con l'Italia alla finestra. Sarebbe andata anche peggio se la moviola non avesse annullato altre due marcature di Robbie Henshaw e del mediano Gibson Park sul finale. Gioco, partita e incontro per gli irlandesi che riescono ad annichilire l'Italia con la perfezione di un meccanismo degno di un orologio svizzero. Non a caso è la seconda squadra del ranking mondiale e miglior team europeo. Per gli azzurri la strada è lunga e Quesada (foto) - crediamo - lo abbia capito. Per la risalita, il calendario non ci aiuta. Sarà la Francia sull'erba di Lille a dover testarci tra due settimane.

Meglio dimenticare l'Inghilterra e ricordare questa maledetta domenica di Dublino.

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