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Locatelli show, il Milan baby stupisce

Il gioiellino di Montella, Donnarumma e Rizzoli fermano ancora la Juve a San Siro

Locatelli show, il Milan baby stupisce

Il Milan giovane e italiano voluto da Silvio Berlusconi ferma la corazzata Juventus. L'uomo del destino non può che essere un canterano, il diciottenne Manuel Locatelli, che inventa, dopo quello contro il Sassuolo, un altro gioiello che a metà ripresa piega la Signora. Brilla una nuova stella tra i rossoneri che per una notte si ritrovano secondi da soli a due punti dai bianconeri. Che sbattano anche su un altro baby, sulle parate di Donnarumma che vince il confronto con Buffon. L'entusiasmo della squadra di Montella, alla terza vittoria di fila e con un bottino di sedici punti nelle ultime sei partite ha fatto la differenza, più del monte stipendi e del fatturato tutti a favore dei bianconeri. La capolista si inchina in una partita in cui perde Dybala e recrimina per un gol annullato nel primo tempo. Perché tanto di Milan-Juve si condensa nei cinque minuti dopo la mezz'ora del primo tempo. L'argentino è appena uscito dopo aver tentato un gol da cineteca dalla trequarti accusando un risentimento alla gamba destra; tre minuti dopo Pjanic batte una punizione che si infila tra il palo e Donnarumma. Rizzoli e il guardalinee assegnano il gol, ma i rossoneri circondano Cariolato e il gol viene annullato per fuorigioco. Sicuramente non di Bonucci che tenta la deviazione, a partire oltre i difensori del Milan è Benatia ma non è attiva la sua posizione. Oltre 60 secondi per annullare un gol sono un macigno sulla bellezza del gioco del calcio.

Pesano su un Milan-Juve che fino a quel punto era stata partita dura, molto fisica. Vibrante, ma non spettacolare con l'orgoglio rossonero alle stelle in quello che potrebbe passare alla storia come l'ultima sfida tra le due squadre nell'era Berlusconi che premia comunque ancora una volta la visione del presidente che da tempo chiedeva un Milan «giovane e italiano».

Che per un tempo, il primo, ha lasciato il pallino alla Juve, con la squadra di Allegri più propositiva sul piano del gioco, mentre Montella imposta una partita molto ordinata tatticamente per ripartire soprattutto con Niang e Suso alle spalle dei difensori bianconeri. Ma il coraggio non manca, come nel caso del diciottenne Locatelli al centro dello scacchiere rossonero con personalità. Una scelta che verrà premiata con il gol che spacca la partita. Dall'altra parte la Juve è più squadra, più compatta rispetto a quella vista quasi sempre in questa stagione, da ultimo a Lione, anche se in mezzo al campo è evidente che manca qualcosa con Hernanes solo al compitino. Una Signora più tonica anche nel fisico per tenere botta alla gioventù rossonera che mette sul campo tanta quantità in un confronto in cui ballano quasi duecento milioni di fatturato. Ma sul campo non si vedono annullati dall'entusiasmo rossonero. Che esplode quando Locatelli nella ripresa indovina un missile terra aria da posizione defilata appena dentro l'area. La reazione della Juve è solo nelle intenzioni: Higuain lotta ma non trova ancora il gol a Milano che gli manca da tre anni, Donnarumma si immola su Pjanic, mentre in ripartenza il Milan ha più volte l'occasione per chiuderla ma non lo fa. Allora ci pensa ancora Donnarumma che vola all'ultimo secondo sul tiro di Khedira. La firma di Gigio, non ancora maggiorenne, insieme a quella di Manuel, neo maggiorenne, su una vittoria dal peso specifico eccezionale, arrivata dopo 7 sconfitte consecutive in campionato con i bianconeri, che lancia il Milan al secondo posto solitario aspettando la Roma. Vista Champions e forse qualcosa in più. La Signora dall'alto guarda avanti con un'unica consolazione.

A San Siro, dove era già caduta contro l'Inter, fino alla prossima stagione non dovrà più tornare.

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