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Marina Berlusconi: «Ora silenzio» E «Forbes» avanza dubbi su Mr. Bee

Marina Berlusconi ha suonato il silenzio. Senza squilli di tromba né intenti polemici nei confronti dei tanti improvvisati interpreti del romanzo popolare "vendita del Milan". In occasione dell'assemblea della Mondadori ha scandito un paio di frasi perentorie che fanno da cornice al quadro. «Sono state dette tante cose inesatte e non vere» la prima riferita al fiorire di fanta-notizie abbinate alla vicenda, tra le tante l'esistenza di una penale da pagare nel caso venisse respinta l'offerta di mister Bee. «Questa è una fase delicata nella quale il silenzio è d'obbligo» la seconda che fa capire l'imminenza degli incontri ad altissimo livello tra i protagonisti della trattativa. Sulla scia di Marina Berlusconi, la risposta di Pasquale Cannatelli, ad di Fininvest: «Non c'è niente da commentare». Che sia iniziata la fase cruciale del negoziato, è confermato anche dalla prudenza di mister Bee: il thailandese nei giorni precedenti si era fatto precedere da una striscia di anticipazioni sul futuro del Milan che ne hanno minato fortemente la credibilità. L'ultima previsione giunta dal quartier generale del suo fondo è di segno opposto. «Non crediamo che firmerà un accordo, parlerà a inizio di maggio» gli aggiornamenti in perfetta sintonia con la frase pronunciata da Marina Berlusconi, che è presidente di Fininvest. A escludere il broker di Bangkok dalla corsa al Milan, ha provveduto anche un giornale solitamente ben informato, Forbes , a firma di Mike Ozanian il quale citando fonti di provenienza finanziaria ha definito mister Bee un piccolo investitore a capo di una cordata di cinesi, dichiarando molto più credibile la proposta presentata da mister Lee, capo della cordata cinese che ha l'imprimatur del governo del paese. In coincidenza con il silenzio sancito dall'azionista rossonero, il comportamento di Adriano Galliani, l'ad che ha la responsabilità del settore tecnico. Alcuni operatori di mercato, presidenti compresi, hanno infatti ricevuto dal dirigente berlusconiano rinvii di appuntamenti fissati in precedenza per definire talune trattative, tipo rinnovo di contratti in scadenza, o definizione di prestiti con diritto di riscatto. Soltanto un paio di operazioni sono state definite in largo anticipo: una ha riguardato il prolungamento del contratto di Abate, l'altra il rinnovo, concordato con il Chelsea, del prestito di Van Ginkel.

Stessa sorte per la pratica allenatore: si è capito che Pippo Inzaghi non rimarrà sulla panchina ma sul suo successore è calato un altro silenzio.

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