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Milan, «la serenità è tornata» Ma adesso arriva Balotelli...

Quel che Clarence Seedorf divise, Filippo Inzaghi è già riuscito a unire. Ed è questa la novità autentica dell'ultimo Milan, uscito a pezzi e in fazioni dall'esperienza del “professore” e destinato a ritrovarsi in un blocco unico sotto la spinta entusiasta di Pippo allenatore. Sul suo nome hanno espresso il proprio consenso Silvio Berlusconi e sua figlia Barbara, Adriano Galliani che lo considera una specie di predestinato, e i curvaioli che pure si erano schierati con Seedorf. «La serenità è tornata» il primo commento di Adriano Galliani. L'unità è fondamentale ma forse è più decisiva la cifra tecnica della squadra, tutta da definire, col mercato in piena evoluzione: ieri si è avvicinato Rami, Matri è del Genoa, Birsa è finito in prestito al Chievo, Vergara e Comi all'Avellino e Galliani ha escluso Iturbe dal futuro. È un Milan finalmente riunito, allora, con in comune un tasso elevatissimo di voglia di riscatto e la necessità di recuperare l'affetto del suo popolo: i primi dati sulla campagna abbonamenti sono deludenti, secondo ragionevoli aspettative. Per scaldare il cuore della piazza, il raduno di questo pomeriggio è stato preparato in una location inedita (la nuova sede del Portello) e con modalità diverse: prevista la presenza del gruppo squadra nella piazza, insieme con sponsor e tifosi, per un paio di ore nel pomeriggio, in modo da esaudire richieste di foto e autografi. Sono forse troppi coloro i quali devono far dimenticare giorni tristi e malinconici. Per esempio El Shaarawy che si è presentato tra i primi ai test, e tornando, finalmente sano, nel centro rossonero ha twittato così: «Milanello, mi sei mancato».
È solo il primo di una lunghissima schiera chiamata a risalire la china. L'immagine simbolica è Balotelli, atteso per il 21 luglio, a 24 ore dalla partenza per la tournèe negli Usa. Erano tutti preparati a vederlo andar via proponendo anche qualche figurina per rimpiazzarlo (Mandzukic, nel frattempo volato all'Atletico Madrid): adesso dovranno trovare parole e comportamenti giusti per rimetterlo al centro del villaggio rossonero.

Non sarà semplicissimo dopo l'attacco frontale di Mino Raiola ai giudizi agro-dolci di Barbara Berlusconi.

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