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Modulo, attaccanti e voglia di rimonta. L'EuroMilan regala dubbi a Montella

Il tecnico: "Quarto posto possibile". Ma deve decidere se utilizzare Silva e Cutrone anche in campionato e come valorizzare Suso

Modulo, attaccanti e voglia di rimonta. L'EuroMilan regala dubbi a Montella

Non c'è da brindare. E nemmeno da far suonare a festa le campane di Carnago. La qualificazione con un turno d'anticipo ai sedicesimi di Europa league, per il Milan cinese, «è il risultato minimo», parole di Vincenzo Montella pronunciate al culmine di una serata vissuta intensamente più per l'emozione procurata dalla visita di Kakà che per la qualità del calcio mostrata. Segnalare la misera opposizione dell'Austria Vienna, imbottita di riserve e di ragazzi del settore giovanile che arrivati sul prato di San Siro hanno chiesto e ottenuto selfie da Bonucci e Donnarumma, è operazione indispensabile per non catalogare il 5 a 1 tra gli scaffali delle imprese rossonere. Anzi, al netto dell'errore di Bonucci, figlio più della presunzione oltre che della sfiga che lo tallona, sono più allarmanti le conferme di mancati decolli che le notizie di promettenti impennate di rendimento. E tra le prime ci sono da mettere sotto la lente la resa di Kessiè e Calhanoglu sempre deficitaria rispetto alle gigantesche aspettative. Il centrocampista, ai tempi di Gasperini a Bergamo, rompeva gli argini con la sua prepotenza fisica e spezzava le partite, al Milan ha un record di passaggi sbagliati e di duelli fisici persi mai registrato prima. Il turco poi è sempre fuori dal vivo del gioco e dalla partita: l'inattività passata di sei mesi non può più costituire una spiegazione al mese di novembre.

Per vedere qualche luce, allora bisogna puntare sulla coppia degli attaccanti. Il giovane portoghese Andrè Silva, così poco utilizzato in campionato, ha già battuto il precedente record di Virdis (8 gol contro 6 di Pietropaolo) dimostrando che in area e sulle palle vaganti ci sa fare quasi come Inzaghi. Il suo sodale, Cutrone è un centravanti di lotta e non di governo capace però di portare sempre a casa la pagnotta, che vuol dire nella circostanza un paio di golletti. A questo punto si pongono due quesiti affidati alla soluzione di Vincenzo Montella. Il primo: è il caso di insistere su questa formula, due attaccanti centrali che si dividono l'area? Il secondo: se così fosse sarebbe il caso di disegnare per Suso il ruolo di trequartista alle spalle dei due? Come si può capire dalle scelte di domenica pomeriggio col Toro capiremo l'indirizzo scelto dal tecnico napoletano che, con le sue stesse parole, si è dato una missione molto impegnativa. «Ora possiamo dedicarci al campionato e a recuperare posizioni, il quarto posto è ancora possibile» la dichiarazione che prevede una puntuale verifica. Già perché il calendario del Milan sembra fatto per autorizzare sogni di gloria ma prima di passare da Benevento, bisognerà fare i conti con il Toro di Mihajlovic e Belotti.

È questa la prova del nove per capire se il Milan può scalare l'attuale settimo posto e risalire la china mettendosi alle spalle un rivale che ha (parole di Belotti) ambizioni dichiarate di Europa calcistica.

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