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Il Napoli ora è stanco e si concede una pausa Ma il primato è salvo

Tridente d'attacco annullato e poco lucido L'ultimo 0-0 esterno tredici mesi fa col Genoa

Il Napoli ora è stanco e si concede una pausa Ma il primato è salvo

Maurizio Sarri guarda il bicchiere mezzo pieno: alla vigilia della sosta per le nazionali, il primato del suo Napoli è ancora salvo anche se la Juve è ormai lì a un passo. Ma la squadra è stanca, soprattutto fisicamente, e lo dimostra la prestazione in casa del Chievo dove arriva il secondo 0-0 stagionale, il primo in trasferta dopo 13 mesi e mezzo. Solito possesso palla (oltre il 73%) ma sterile, giocate non sempre fluide e, come riconosce lo stesso tecnico, poca brillantezza nei tre davanti. Tanto che gli azzurri offrono il solito numero di tiri (18, di cui 7 dall'area piccola) ma non lo stesso risultato, visto che altre volte erano arrivati almeno due gol. L'unico a provarci è Insigne mentre Callejon e Mertens finiscono «stritolati» nella morsa degli avversari.

La gara europea con il City aveva tolto energie alla truppa partenopea, privata per mesi di uno dei titolarissimi (Ghoulam) e a Verona del portiere Reina (mal di schiena). Sepe e Mario Rui sono così le sorprese «forzate»: l'estremo difensore si rivede in campo dopo due anni mentre la prima presenza con la maglia del Napoli risaliva addirittura al gennaio 2009; il portoghese è la soluzione obbligata dopo il ko del terzino algerino, ma è a corto di minuti. Sepe dovrà solo alzare sopra la traversa una conclusione da centrocampo di Radovanovic, l'ex romanista (terza presenza in 5 mesi e mezzo) gioca un'ora senza infamia e senza lode.

Jorginho, fresco di convocazione del ct Ventura, deve orchestrare un centrocampo leggero, forse troppo anche per il campo allentato. E Zielinski, «scoppiato» dal suo compagno di reparto Diawara, non riesce a trovare lo strappo. Il Chievo chiude tutto, è molto attento ma prova anche qualche rara sortita in avanti. E al Napoli manca la freschezza necessaria per il guizzo decisivo: manovra ripetuta e pochi palloni giusti per superare la buona organizzazione tattica di Maran.

«Questo pareggio non mi fa arrabbiare: dal punto di vista tattico abbiamo fatto una gara straordinaria, senza concedere nulla», così Sarri. Che pur non cercando giustificazioni, trova un altro motivo per lamentarsi: «Ci sono squadre che si possono permettere cinque giocatori in terra con cinque massaggiatori e perdere tempo: non penso che questo sia un bel servizio al calcio. Il Chievo fa quello che deve fare, sono altri ad essere pagati per controllare questi aspetti...». Alla ripresa, Sarri avrà pochi giorni di lavoro con la truppa al completo per preparare il Milan. «Su 75 giorni della stagione, 33 i calciatori li hanno passati con le nazionali...», il malumore del tecnico.

Chiamato al difficile compito di ricaricare le batterie per un ciclo che dovrà confermare o abbassare le ambizioni del Napoli.

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