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"Prima" di Odermatt, cercasi discesisti azzurri

Lo svizzero prende l'oro che gli mancava, naufragio dei nostri tranne Schieder

"Prima" di Odermatt, cercasi discesisti azzurri

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«Odi va dritto, trasforma la pendenza in velocità. Non fa curve, ma cambi di direzione. Capite? Fa le zeta sulla neve come Zorro», disegna la lettera in aria Max Carca, capo coach dei jet azzurri, nell'analizzare le differenze abissali fra loro e la discesa mondiale di Odi, Marco Odermatt, il Federer della neve, come ormai lo apostrofano tutti.

Cronaca di una vittoria annunciata, anche se ormai i media svizzeri avevano inscenato lo psicodramma perché Marco, l'uomo che ha già vinto tutto, aveva toppato la combinata e perso il podio in superG. Catastrophe, scherzavano, ma non troppo, gli elvetici in sala stampa. E allora nella discesa di ieri primo podio in specialità che vale direttamente l'oro iridato - lui semplicemente ha fatto un'altra gara, a cui ha preso parte, ma per 48/100 soffertissimi, solo Alex Kilde. Tutti gli altri han sciato un altro campionato. Terzo a 89/100 sorprende un altro canadese, Cameron Alexander.

Brucia vedere gli azzurri così indietro, a caccia di un turnover che non faccia troppo male. Florian Schieder, 26 anni e 20 mucche lasciate ai fratelli nel maso di Siusi, è felice del suo settimo tempo (109), come lo si può essere solo al primo mondiale: aveva il numero 1 e a una medaglia ha creduto per mezzoretta. In fondo si è lasciato dietro il bicampione iridato Vincent Kriechmayr e pure Dominik Paris (ottavo). A dividere i due azzurri un pugno di centesimi, che per Domme, però, hanno tutt'altro sapore: «Mi sto ritrovando, speriamo in Coppa non cambino ancora le condizioni», dice con gli occhi bassi. Purtroppo non può bastare in uno sci tricolore che è sempre più solo e soltanto donna, come ammette Carca: «Sono onesto: la nostra chance era in discesa e non nelle prossime gare. Viva la grinta di Brignone e la tecnica di Bassino, la migliore in circolazione».

Per il resto in casa azzurra spira vento di tempesta: Mattia Casse, il migliore in stagione, chiude 20°. Innerhofer, escluso dal quartetto di discesa, accusa Marsaglia che risponde per le rime.

All'ultimo mondiale, prima del ritiro a fine stagione, un secondo figlio in arrivo, il piemontese di capricci non ne vuole più: «Io mi ritiro contento, lui sapeva che ognuno avrebbe avuto una chance: ora dovremmo pensare ai giovani e io lo farò come consigliere federale, come già abbiamo fatto quest'anno prendendo in squadra alcuni ragazzi in ottica 2026». Già, però, bisogna fare in fretta: Aaa discesisti cercasi.

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