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Parte il mondiale dei dubbi. La Rossa spera nella... Mercedes

Alonso 3° dietro le due monoposto tedesche. Ma tra Hamilton e Rosberg c'è già tensione

Parte il mondiale dei dubbi. La Rossa spera nella... Mercedes

In fondo si è trattato di un piccolo déjà vu. La Mercedes che esce dal box e la Mercedes che si spegne e sempre lui, sempre Hamilton che resta appiedato. Era accaduto a Jerez un mese e mezzo fa, giorno uno dei primi test dell'Era turbo-ibrida, pronti e via e la macchina si ferma. Ed è accaduto ieri a Melbourne, giorno uno del primo Gp dell'Era turbo-ibrida. Per la cronaca - che stamane per ovvie ragioni di fuso orario sarà già stata ampiamente superata dalle qualifiche (diretta alle 7 su Sky, differita alle 14 Rai2 - ieri trattavasi di guaio ad un sensore della pressione dell'olio. Fatto sta, Mercedes davanti nelle seconde libere, quelle che contano di più, con Lewis e Rosberg, e Ferrari davanti nelle libere uno che contano di meno ma con il terzo tempo nelle seconde libere con Alonso comunque soddisfatto («super lavoro del team e la macchina ha risposto bene») e il team principal Domenicali a lanciare macumbe verso la Mercedes: «Chi è stato davanti qui lo era anche nei test invernali... Però abbiamo anche visto che nel primo mezzo giro si è fermato... Bisogna essere molto prudenti». Meno soddisfatto Raikkonen, settimo e alle prese con problemi vari di adattamento. Special guest le Red Bull, che in questo primo accenno di Gp sono parse resuscitate rispetto alle malate croniche viste lungo tutti i test invernali. Seb Vettel, quarto a due decimi da Fernando a sua volta a mezzo secondo da Hamilton, si è persino lasciato andare a un battutone dei suoi: «Devo ancora trovare il ritmo ma è un bel successo rispetto a prima, no?». Comunque giusto sorridere: in un solo giorno ha percorso un terzo dei chilometri fatti durante l'intero inverno. E Horner, suo boss, non a caso dice: «Siamo ancora indietro, ma abbiamo imboccato la strada e il morale è alto».

Questo lo stato dell'arte in attesa di capire se stamane, ora italiana, le Williams Martini avranno confermato le parole di Massa, «non siamo indietro, abbiamo solo lavorato sugli assetti». Questo il sunto pieno di incertezze del primo venerdì dell'Era turbo-ibrida che ha più o meno confermato la pole invernale tedesca e il Cavallino seconda forza. Per il resto, è un festival di dubbi: a partire da quelli sulle reali prestazioni messe in mostra (chi ha usato più o meno benzina) e affidabilità. Per arrivare poi al fattore umano, anch'esso denso d'interrogativi. Perché è vero che ci si è domandati a lungo se Alonso e Raikkonen riusciranno a convivere proficuamente, ma a scricchiolare fin da subito pare sia la coppia Hamilton-Rosberg. I due hanno scoperto di avere l'occasione della vita e l'inglese ha pensato di accendere la miccia chiacchierando con la «Bild». Ha detto: «Nico passa più tempo di me con gli ingegneri...». E ha aggiunto: «Ma alla fine arriviamo sempre allo stesso risultato...». E precisato: «Sento dire che è tecnicamente più preparato di me? Non ho mica vinto un titolo per caso...». Parole a cui, in modo vistosamente più diplomatico, ha ribattuto Nico: «Non ha importanza, abbiamo solo due approcci diversi ma alla fine otteniamo entrambi buoni risultati».

La sensazione? In attesa che si districhi il groviglio di dubbi legato a propulsori endotermici, a motori elettrici a recupero termico e cinetico, ai consumi contingentati (100 kg a gara) e controllati (?) dalle ormai famigerate cimici (i flussometri in mano alla Fia), in attesa di queste verità la Ferrari ha scoperto che la polveriera Mercedes potrebbe essere un importante jolly da sfruttare.

Sempre che a scoppiare prima non sia la coppia Alonso-Raikkonen.

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