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Piatek colpisce ancora. La Roma "bacia" Zaniolo e sbatte su super Gigio

Botta e risposta tra i due gioiellini, ma i giallorossi dominano. Palo di Pellegrini

Piatek colpisce ancora. La Roma "bacia" Zaniolo e sbatte su super Gigio

Roma Gattuso avrebbe voluto cavalcare l'onda di un 2019 iniziato a gran velocità, pur temendo molto una Roma definita da Di Francesco «agonizzante ma non pronta a morire» dopo l'umiliante 7-1 in coppa Italia. Alla fine però non basta il cinismo al Milan per prendersi la gara dell'Olimpico: le danze le comanda sempre la Roma che rimedia all'unico pasticcio della difesa con il ragazzino terribile Zaniolo e che comunque manca il sorpasso nell'avvincente quanto rallentata corsa alla Champions. Il pareggio è quasi beffardo per i giallorossi, che sfornano occasioni in serie, e prezioso per i rossoneri che esercitano uno sterile possesso palla e badano a non prenderle, tirando raramente verso la porta di Olsen.

Nella notte di gala, leggi primo spareggio per un posto nell'Europa più prestigiosa, la truppa di Di Francesco - allenatore perennemente in bilico ma tenuto in panchina più per l'assenza di alternative valide che per i risultati - tira fuori l'abito buono in risposta all'ultima penosa prestazione. Merito di un doppio modulo (il 4-1-4-1 in fase difensiva che diventa 4-3-3 in quella offensiva) che permette agli interpreti migliori di scambiarsi le posizioni e non dare punti di riferimento agli avversari. E merito della regia esperta di un De Rossi non al top, ma la cui presenza in campo sembra fornire maggiore sicurezza ai compagni. Peccato che questo non basti a mettere in cascina i tre punti, che mai come stavolta avrebbero rappresentato linfa vitale per ridare vigore a un gruppo pieno di incertezze.

Tranne Cutrone, che con l'arrivo di Piatek è rimasto secondo nelle gerarchie dell'attacco, il Milan che propone Gattuso è quello che ha pareggiato in campionato otto giorni prima con il Napoli. Allora il polacco era appena arrivato e il tecnico gli regalò solo uno spezzone finale di gara. Di Francesco cambia ancora formazione, complici le squalifiche di Nzonzi e Cristante. La manovra giallorossa convince già nei primi 45 minuti, nei quali solo uno stratosferico Donnarumma nega il gol. Ma è il fattore P (leggi i due nuovi acquisti Paquetà e Piatek) a entrare in scena nel momento più inatteso: il brasiliano strappa palla all'ingenuo Pellegrini, il Pistolero coglie il bersaglio sorprendendo tre difensori schierati in area. Per Piatek terzo gol stagionale all'Olimpico - aveva già timbrato il cartellino con Roma e Lazio vestendo la maglia del Genoa ma uscendo in entrambe le occasioni senza punti - e terzo con il Milan in appena due gare da titolare. La curva sud romanista abbandona gli spalti dopo un quarto d'ora in segno di protesta per la figuraccia dei giocatori (ai quali viene chiesto rispetto) a Firenze. Ma francamente la Roma di ieri avrebbe meritato il sostegno dei tifosi più caldi, visto che aveva messo in campo tutta la grinta e le energie possibili per prendersi la vittoria.

La spinta giallorossa è costante anche nella ripresa, aperta dal gol lampo di Zaniolo che riequilibra la gara, nonostante il Milan tenti qualche timida ripartenza. Di Francesco si gioca le carte El Shaarawy e Kluivert, Donnarumma è ancora bravo su Dzeko, la zuccata di Pellegrini si stampa sul palo. Il segnale di una notte stregata nella quale la Roma può davvero rammaricarsi, al netto di una parata finale di Olsen su Laxalt che fa venire qualche brivido ai supporter della Roma. Giallorossi - fischiati al termine della gara pure ben giocata - sempre dietro il Milan in classifica e stasera, in caso di colpi esterni di Lazio e Atalanta, addirittura agganciata dagli avversari.

La corsa Champions sarà lunga e faticosa per tutti.

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