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Razzismo, Superga e Raciti: la domenica horror del calcio italiano

I cori razzisti di Bergamo contro Dalbert, il tifoso doriano che mima con le braccia l'aereo di Superga, lo striscione a Palermo in difesa dell'assassino dell'ispettore Raciti: il calcio italiano di nuovo ostaggio degli imbecilli

Razzismo, Superga e Raciti: la domenica horror del calcio italiano

"In Italia la situazione del razzismo non è migliorata e questo è grave". Sono le parole di condanna di Gianni Infantino per quanto successo domenica pomeriggio allo stadio di Bergamo durante Atalanta-Fiorentina, con alcuni tifosi bergamaschi ad urlare "buu" razzisti contro il viola Dalbert. La partita è stata sospesa per tre minuti, durante i quali lo speaker ha invitato lo stadio a smetterla con i cori discriminatori, ottenendo in cambio fischi e insulti. Alla fine il match è ripreso, ma la figuraccia rimane. Resa ancora più brutta dal commento nel post partita del tecnico della Dea, Gian Piero Gasperini: "I cori razzisti a Dalbert? Nessuno li ha sentiti".

Nessuno tranne l'arbitro Orsato, che in applicazione alle norme ha interrotto la gara. I fatti di Bergamo arrivano una settimana dopo quelli del Bentegodi, quando nel corso di Verona-Milan i supporter gialloblù insultarono a ripetizione i rossoneri Kessie e Donnarumma per le loro origini: africane il primo, campane il secondo.

Ma in quest'ennesima domenica da dimenticare per il calcio italiano, le campane dell'indignazione suonano anche in altri due stadi. E per motivi diversi.

Come scrive Toronews.net, durante Sampdoria-Torino un tifoso doriano è stato pizzicato dalle telecamere mentre, girato verso il settore ospiti, mimava con le braccia un aereo. Quello di Superga, dove il 4 maggio 1949 si spense il Grande Torino. Doverosa precisazione: qui gli ultras non c'entrano. Perché il tifoso doriano responsabile del gesto irrisorio e idiota si trovava in gradinata nord, la "seconda" curva blucerchiata occupata da "cani sciolti", ovvero supporter non facenti parte della tifoseria organizzata.

Gli ultras, invece, c'entrano eccome a Palermo. Domenica, fuori dallo stadio "Barbera", subito dopo la partita con il Marina di Ragusa è apparso uno striscione con la scritta "Gli ultras non dimenticano: Speziale libero". Per chi non lo ricordasse, Antonino Speziale è colui che, ancora minorenne, il 2 febbraio 2007 fu coinvolto nell'omicidio dell'ispettore capo della polizia Filippo Raciti. Speziale, condannato a 8 anni di carcere per omicidio preterintenzionale, dovrebbe tornare libero nel 2021. Come ricorda anche Repubblica, a marzo il Tribunale di sorveglianza di Palermo ne ha respinto la richiesta di affidamento ai servizi sociali, giudicando inammissibile la detenzione domiciliare. L'omaggio dei tifosi rosanero all'assassino di un poliziotto non ha bisogno di commenti.

Razzismo, stupidità, solidarietà a un assassino.

Tre facce della stessa medaglia.

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