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Sinner, buona la prima. E ora ha scoperto di avere un Paese con lui

La metamorfosi dell'azzurro: da "faccio questi sacrifici solo per me" a "il calore che mi date è pazzesco"

Sinner, buona la prima. E ora ha scoperto di avere un Paese con lui

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La Sinner-mania di questi giorni finisce con una vittoria in due set, che poi è solo l'inizio di qualcosa. Non solo di un torneo in cui Jannik ora ha da scalare altre due montagne, ma pure di una carriera che sta andando per il verso giusto, prendendo però una strada che lui non pensava fosse possibile. Era così fino a qualche giorno fa.

Il doppio 6-4 nel primo match del girone verde contro Stefanos Tsitsipas, racconta due verità: la prima è che il greco era evidentemente condizionato dai malanni al gomito e alla schiena, ma in ogni caso avrebbe perso lo stesso; la seconda è che per il nostro ragazzo è cambiato tutto, nella testa e nel cuore. Fino a pochi giorni fa, appunto, Jannik ripeteva che tutto quello che gli stava accadendo nella sua vita di tennista aveva un confine preciso: «Questi sacrifici li faccio solo per me». Il delirio della folla di Torino e l'ovazione che ha accolto la sua vittoria di ieri, gli hanno mostrato che quanto gli ha detto il suo coach Darren Cahill fosse assoluta verità: «Un giorno ti accorgerai che è anche per chi ti sta intorno e per il pubblico che ti ama: scoprirai cosa vuol dire davvero essere un campione». Quel giorno è arrivato.

Mai visto insomma Sinner così emozionato, mentre saluta subito dopo il match tutta la gente che ha riempito il Pala Alpitour fino all'ultimo seggiolino: «Questo calore per me è una roba pazzesca: ringrazio tutti anche a nome del mio team». Un concetto che poi Jannik ha ribadito anche a mente fredda: « Essere qui a Torino era la destinazione che ci eravamo scelti, ed è stato un mix di felicità e onore con questo pubblico che mi ha fatto sentire a casa». Non era facile infatti esordire all'ATP Finals in Italia con questa sicurezza, che ha spento ogni tentativo di ribellione di Tsitsipas anche grazie a ace serviti al momento giusto e a colpi che ormai fanno parte del bagaglio da fenomeno: «Quando devo giocare un torneo, già da una settimana prima capisco come mi sento, e le sensazione erano positiv. Ora dovrò alzare il livello per le prossime partite, ma mi sento pronto». Ci sono infatti Djokovic e Rune, in campo ieri sera per il loro primo match, però domani non sarà un altro giorno, perché Jannik ormai è ancora di più, comunque vada a finire. «L'unica cosa è che non guardo i social, non c'è tempo per perdersi in queste cose. Nell'ultimo anno ho fatto tanti cambiamenti, nel gioco e nelle abitudini. Mangio anche meno dolci, devo pensare al futuro». Deve pensare a lui, e anche un po' a noi.

Programma di oggi: Alcaraz-Zverev (h 14.30), Medvedev-Rublev (h. 21). Doppio: Koolhof/Skupski c. Hijikata/Kublev (h. 12), Bopanna/Ebdev c. Ram/Salisbury (h 18.30).

Diretta Sky Sport.

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