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Sinner n°2 virtuale pronto a beffare Alcaraz

Jannik ha tre chance per scalzare ufficialmente Carlos a cui invece serve la finale

Sinner n°2 virtuale pronto a beffare Alcaraz

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Lo chiamano il «quinto Slam», per tradizione, per partecipazione e per l'impianto. E presto probabilmente lo diventerà davvero, visto che il futuro potrebbe riservare una rivoluzione nel calendario con Slam e mini-Slam, il tutto favorito dalla valanga di dollari in arrivo dall'Arabia Saudita.

Benvenuti a Indian Wells insomma, il primo Masters 1000 dell'anno che dà il via alla primavera del tennis, là dove il caldo californiano punta già verso i 30 gradi. E bentornati nel mondo di Jannik Sinner, che anche in questi giorni è l'argomento numero uno del circuito. Tra chi già lo pronostica vincitore a Wimbledon (Andy Murray) e chi è sicuro che lunedì 18, ovvero alla fine del torneo, lo si vedrà scalare ancora un gradino della classifica mondiale. In realtà Jannik numero 2 del mondo virtuale lo è già: non conta per l'ufficialità, ma il ranking live - quello che toglie i risultati ottenuti un anno fa prima dell'avvio - lo mette 105 punti davanti ad Alcaraz, con Medvedev distante 795. E allora occhio al tabellone, nel quale non si deve dimenticare Djokovic (che resterà numero 1 comunque vada) e nel quale c'è il ritorno di Nadal («Ma io spero di uscire vivo da qui, ovvero senza altri infortuni»). Si fanno i conti, dunque, e le possibilità sono varie: Alcaraz è il più penalizzato avendo vinto l'anno scorso, per cui resterà vice Nole solo in caso di finale; Sinner invece - che parte dal secondo turno contro il vincente di Kokkinakis-Giron e che ha Carlos dalla sua parte del tabellone - ha tre possibilità: battere il rivale in semifinale, arrivare agli ottavi con lo spagnolo che perde ai quarti, vedere Alcaraz fermarsi agli ottavi o prima. Poi c'è Medvedev, che tornerà secondo solo se vince il torneo. Complicato? Nessun problema: ci pensa il Nostro, nel 2024 ha vinto 15 partite su 15 e 31 dei 34 set disputati.

Perché preoccuparsi? (ma nel tennis preoccuparsi è sempre meglio).

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