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Sinner prende la maturità sull'erba di Wimbledon con una partita "sporca"

Jannik ritorna ai quarti: battuto da sfavorito (e non giocando al meglio) il colombiano Galán

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Se la partita non è bella ma importante, tesa ma difficile e alla fine la vinci, vuol dire che hai fatto uno scatto verso l'olimpo del tennis. È accaduto ieri a Jannik Sinner, e forse ora qualcuno la smetterà di dubitare di lui. Ancora giovane, ancora acerbo dicevano, non capendo che ogni giocatore ha i suoi tempi, ma che il talento non si discute. Mai.

La vittoria contro Galan, da favorito, è un passo importante. Sia perché porta Jannik, ancora, nei quarti di finale di uno Slam (a Londra è la seconda volta, e comunque li ha già fatti tutti nei tornei dello Slam), sia per la maturità acquisita. Che ora lo fa diventare altrettanto favorito anche nel prossimo incontro, quello contro la sorpresa russa Safiullin.

Non è stato facile però, perché Galan - ragazzone colombiano con un servizio da erba - per due set ha reso difficile la vita al nostro. Arrivando a conquistarsi un break nel secondo set che poteva rimettere in gioco la partita. E invece questo è un altro Jannik, che resiste alle troppe palle break fallite, per risalire la corrente. Un giocatore sicuramente più completo (basta vedere com'è cambiato il servizio), certamente più feroce: è riuscito a litigare un paio di volte perfino con la giudice di sedia Marijana Veljovic, segno che nessuno gli può mettere più mettere i piedi in testa. E quindi ecco il successo 7-6, 6-4, 6-3, che commenta con lucidità: «Oggi non mi sentivo troppo bene in campo, ma ho fatto di tutto per restare in partita contro un grande battitore che mi ha messo in difficoltà. Le discussioni con il giudice di sedia? Di solito sono un tipo calmo, ma ci sono state chiamate non buone per me. Ho cercato di rimanere lì con la testa. Sono cose che capitano, comunque. Con Safiullin sarà una sfida dura, ma preferisco pensarci da domani».

E allora: arrivare nei quarti di finale di Wimbledon con o senza quella borsa di Gucci che ha fatto tanto scandalizzare i social, non è che faccia poi grande differenza. E adesso che abbiamo due tennisti nella seconda settimana ci sarebbe da ricordare qualcosa proprio ai leoni da tastiera. Quelli per cui Sinner era una promessa mancata e Berrettini praticamente finito. Ma tant'è, «lasciamoli parlare» ha detto Matteo dopo aver battuto Zverev (ed oggi sarà in campo contro Alcaraz). E la stessa cosa ha fatto Jannik, approfittando dell'autostrada apertasi nel tabellone per arrivare prossimi avversari permettendo - alla sfida di semifinale contro Djokovic. «Sono uno di quelli che lo può battere» aveva detto ad inizio torneo.

Vai a vedere che adesso ci credono anche i leoni.

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