Sport

La squadra più italiana della Croazia Patron Volpi l'ha portata allo scudetto

Alec Cordolcini

Rijeka, l'ex città di Fiume, ha l'Italia nel dna. Non è dunque un caso che l'ascesa della squadra di calcio locale, avversaria questa sera del Milan, batta bandiera tricolore. Nel 2012 l'Hnk Rijeka era sommerso dai debiti quando Gabriele Volpi, uomo d'affari ligure che ha fatto fortuna in Africa con il petrolio, è entrato in società con Damir Misikovic, ha acquistato il 70% di quote del club dall'amministrazione cittadina, ne ha ripianato i debiti e lo ha inserito in un network sportivo che include lo Spezia Calcio e la Abuja Football Academy, oltre alla squadra di pallanuoto Pro Recco.

Orlean Invest, la holding di Volpi, versa il 2% dei propri ricavi annui (stimati in circa 5 miliardi di dollari) nelle casse della Social Sport Foundation, la società che gestisce il pacchetto sportivo del magnate italiano. La coppia Volpi-Misikovic ha rivoltato come un guanto il Rijeka, sia a livello di personale che sportivo. La scorsa estate il Rijeka ha vinto il campionato croato mettendosi alle spalle la Dinamo Zagabria, che conquistava ininterrottamente il titolo dal 2004, e non sempre in maniera limpida. Una delle chiavi del successo è stata la scelta come tecnico di Matja Kek, sloveno (nel 2010 qualificò la sua nazionale ai Mondiali battendo ai play-off la Russia) dal carattere ostico ma capace di fornire una fisionomia ben definita a una squadra dal budget limitato e privata ogni anno dei propri elementi migliori dal mercato.

Un Rijeka con tante meteore del calcio italiano, da Elez (ex Lazio) a Dario Zuparic (di proprietà del Pescara), da Misic (ex Spezia) a Vesovic (ex Torino e Spezia) fino ad Acosty (prestito del Crotone) e Matei (ex Cesena). Senza dimenticare Ugo Maranza, preparatore atletico del Rijeka dal 2012, famoso in passato per aver affiancato Luigi Delneri nella tutt'oggi indimenticata cavalcata del Chievo dei miracoli.

Insomma, stasera per il Rijeka sarà quasi un derby.

Commenti