Russia 2018

Tanto Brasile per nulla La Svizzera inchioda la banda dei fenomeni

Anche la Seleçao soffre il debutto: Neymar & C. troppo frenetici, il gol di Coutinho non basta

Tanto Brasile per nulla La Svizzera inchioda la banda dei fenomeni

Difficile portare l'etichetta di favoriti senza avere pressioni. E nella notte di Rostov il Brasile regala spettacolo solo a inizio gara, facendosi poi prendere da un'inaspettata frenesia contro una solida e compatta Svizzera che si mette nella scia di Islanda e Messico nei primi 90 minuti della rassegna iridata russa. La Seleçao fa così la fine delle altre grandi del torneo, dimostrando che il debutto mondiale non è mai semplice anche quando la differenza tecnica è, almeno sulla carta, notevole.

Il «Mineirazo» di quattro anni fa è ancora presente nella testa di tifosi e giocatori brasiliani e sembra aleggiare anche nella prima gara iridata dei verdeoro dopo quell'umiliazione. Neymar si fa notare solo per il nuovo look (creato dal suo parrucchiere arrivato per l'occasione dal Brasile) e per un tiro telefonato a Sommer. Troppo poco per poter spaccare una partita che la Svizzera gioca con ordine e un'estrema disciplina tattica. E visto che la difesa non è stata eccelsa, ecco che la sorpresa è dietro l'angolo. «Nel 2002, Ronaldo si fece dei capelli orribili ma poi vincemmo...», hanno scherzato alla vigilia sui social i tifosi della Seleçao, ma nemmeno loro si aspettavano questa partenza falsa.

Se il gol capolavoro di Coutinho - una delle cessioni più fruttuose per il bilancio ma un errore dell'Inter per il talento poi sbocciato del ragazzo - aveva fatto immaginare una gara in discesa per la truppa di Tite, a riportare tutti alla realtà ci ha pensato il collega Petkovic. Svizzera che guadagna metri con il passare dei minuti, senza temere le micidiali ripartenze dei verdeoro. L'unico limite è quello di non avere uno stoccatore d'area (Seferovic, un passato alla Fiorentina e al Novara in Italia, non è certamente un fenomeno) ma ci pensa l'intuizione di Zuber - che in carriera aveva persino l'onta di un autogol in una gara di Bundesliga contro il Bayern - a confezionare, complice un distratto Miranda, la nuova sorpresa di questo pazzo Mondiale.

Il Brasile forza quattro dovrebbe spazzare via gli avversari dal centrocampo in su. Invece la squadra di Tite non dà continuità al gioco, va a folate, facendosi a lungo ingabbiare dagli elvetici (ottimo il lavoro di Behrami e poi dei suoi compagni su Neymar, ancora non al 100 per cento ma con margini di crescita, come ha assicurato il ct della Seleçao). Non è un caso che la Svizzera ha costruito proprio sulla resistenza e sull'equilibrio tattico i suoi buoni risultati. Ma è sul piano della condizione fisica che la squadra di Petkovic sembra avere una marcia in più.

La respinta di Sommer sulla zuccata di Thiago Silva e il tiro impreciso di Miranda sono i disperati tentativi finali del Brasile che può rammaricarsi di una gara giocata a lungo sotto tono e senza guizzi delle sue stelle. La Svizzera, dal canto suo, non ha mai perso l'equilibrio anche quando ha dovuto subire la sfuriata iniziale degli avversari, fatta di passaggi precisi in spazi stretti. Una ragnatela micidiale durata però pochissimo.

Pareggio delusione per il Brasile, come nell'unico precedente mondiale con la Svizzera del 1950, la Serbia è a sorpresa padrona del girone E.

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