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Tanto forte da essere quasi noiosa

di Tony Damascelli

L a Juventus vince nel teatro dei sogni e manda a nanna il Manchester United. Una prova normale, nel senso che la squadra di Allegri ha giocato con la calma e la sicurezza di chi sa di avere trovato la personalità e la strada giusta non soltanto in Italia, tre partite di Champions e tre vittorie, quest'ultima con un dominio assoluto, anche se sterile e infine noioso. Mourinho non ha potuto nemmeno scuotere i suoi, intorpiditi dalla ragnatela bianconera e mai veramente pericolosi, a parte un palo di Pogba nell'ultima fase. Prevalenza di gioco e di fisico degli juventini, dunque, Mourinho è stato coperto di insulti dai tifosi juventini e il portoghse ha risposto esibendo le tre dita, il ricordo del triplete e del suo trionfo interista e dunque una partita nella partita, il solito teatrino inscenato da Mou in ogni dove.

La Juventus esce dall'Old Trafford con la consapevolezza di avere trovato la quadratura, l'assenza di tre uomini di esperienza e di chilogrammi, i due tedeschi Can e Khedira e il croato Mandzukic, è stata cancellata da una scelta di intelligenza tattica, con la circolazione anche stucchevole del pallone, occupando ogni spazio del terreno di gioco e costringendo la squadra inglese ad osservare, impigliata in quel tulle che non aveva vie di uscita. Male, dunque, il Manchester e presumo che la stampa britannica tornerà a molestare il tecnico portoghese.

Benissimo la Roma, senza problemi contro i moscoviti del Cska, Dzeko si ricorda di essere un centravanti da Champions, la squadra ritrova ossigeno dopo l'aria tossica che la sta accompagnando e che toglie la serenità a Di Francesco. Punti pesanti, conferma della crescita di Pellegrini, una garanzia anche per la nostra nazionale, Olsen ha tolto forse gli ultimi dubbi sull'eredità di Alisson.

Fuori dall'Olimpico, a parte la storiaccia della scala mobile in metrò, i soliti accoltellamenti, il solito meraviglioso pubblico di cui qualche Report dovrebbe occuparsi. O no?

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