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Il tecnico pone due obiettivi e reclama più attenzione e cattiveria

E stasera, a Napoli, vedremo l'effetto che fa. L'effetto che fa la visita di Silvio Berlusconi al Milan, le prime cure offerte al gruppo uscito malconcio dalla settimana seguita alla sconfitta con la Fiorentina. Il primo è sotto gli occhi di tutti. Allegri, prima di volare a Capodichino, è apparso subito rilassato, persino ringalluzzito, rasserenato dal conforto e dai giudizi del presidente. «Può fare solo che bene questa presenza» ha fatto sapere prima di riannodare il filo del calcio sospeso tra il passato, deludente, e il futuro molto impegnativo (Napoli, Anderlcht, Juventus il trittico). «I nostri obiettivi sono due: la qualificazione agli ottavi di Champions e fare una partita bella, pulita in cui si deve sbagliare poco a Napoli, evitando per esempio di prendere gol su fallo laterale» la prima scudisciata del livornese sul viso del Milan. Domenica scorsa lo hanno sentito anche quelli della Fiorentina ma non ha mai accusato i suoi di remargli contro. «Ho detto loro: neanche se lo facevate apposta riuscivate a prendere due gol così», il dettaglio dell'intemerata reso pubblico per evitare strumentalizzazioni. Stasera vedremo l'effetto che fa ma non tanto nel disegno tattico di un nuovo schieramento quanto nel rendimento. «Non è una questione di moduli: abbiamo preso troppi gol per mancanza di attenzione e cattiveria» l'analisi di Allegri condivisa anche dal presidente. Che deve anche gestire l'emergenza in difesa (assenti per infortunio Abate, Antonini, Bonera, più Yepes e Zapata appena rientrati dalla Colombia) oltre che recuperare qualche prezioso protagonista. Robinho, il primo nella sua lista, chiamato in causa senza mezzi termini. «Deve tornare quello di un anno fa.

Dicevano che era un mio pupillo e invece giocava sempre perché era troppo bravo», lo strattone dato al brasiliano che da troppo tempo è assente dalle cronache oltre che dal tabellino a causa di un paio di ricadute muscolari e di un rendimento molto scadente.

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