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Totti sostiene Luis Enrique: "Un vincente da scudetto"

Il capitano romanista alla vigilia di Juve-Roma, rivede qualche concetto sul tecnico."Quando si cambia, serve un po' di tempo. Ma il suo gioco mi piace". Futuro? «Spero di vincere ancora un titolo a Roma"

Totti sostiene Luis Enrique: "Un vincente da scudetto"

Chissà, forse anche Totti gol si è reso conto che il tempo passa. E non invano. Dopo qualche rudezza e muso lungo, ha cambiato idea perfino su Luis Enrique. Probabilmente il fine carriera di Del Piero alla Juve gli ha regalato qualche consiglio. E in vista di Juve-Roma, il capitano romanista ha rivisto i suoi concetti. Sviolinate al tecnico? No, presa di coscienza. Dunque Luis Enrique? «È normale non essere felici quando non si gioca, mi sono sempre messo a disposizione per aiutare la squadra. E quando ho cominciato a giocare non ho fatto troppo male, quindi il mister ha iniziato a prendermi più in considerazione».

Non solo. Cambiare atteggiamento, prender nota dei propri limiti, accettare il tempo che passa, ma non fugge, è miglior filosofia. E Luis Enrique lo ha convinto. Solo con lui si può parlare di scudetto. Racconta: «Il Mister ha portato una nuova filosofia di gioco, ho sempre detto che quando ci sono dei cambiamenti, serve un po' di tempo perchè le cose vadano bene. L'obiettivo di Luis Enrique è quello di portare una nuova mentalità in Italia. Mi piace il suo sistema di gioco e sono sicuro che presto risulterà vincente». É l'ultima roccia alla quale si aggrappa Totti per vincere ancora un titolo a Roma prima di mollare il campo, non necessariamente il mondo del pallone. Per il momento la Roma ha la chance di essere arbitra dello scudetto, anche se oggi si è fermato Borini, uno dei giocatori più in forma, l'ultima stella dell'attacco e non è una buona notizia.

Dire scudetto con la Roma, significa riaprire il modo dei sogni di Totti. «Lo scudetto con la Roma è una gioia che non può essere eguagliata». Il numero 10, intervistato dal sito della Fifa, racconta il suo legame. «Appartengo a Roma. Sono nato a Roma, romano e romanista. Anche se ho avuto molte possibilità di andare via, ho detto sempre di voler indossare solamente una maglia durante la mia carriera. Non riesco ad immaginarmi con un'altra. E sono felice della mia decisione».

Per Totti essere la bandiera della Roma «vale molto di più che vincere il Pallone d'Oro». E qui dimostra amore vero, da rispettare perfin alla luce di quei musi e di quelle difficoltà create ai suoi allenatori. «Ho ancora due anni di contratto e, se riuscirò a restare in forma fisica, spero di giocare fino a 40 anni - chiude Totti -. Per ora, però, è tutta una speculazione. Finchè mi sentirò in forma e utile alla squadra continuerò a vestire questa maglia con tantissimo orgoglio. E quando non mi sentirò più nelle condizioni giuste, sarò il primo a chiamarmi fuori. Credo nelle mie potenzialità. L'importante è fare il necessario per restare in condizione: vivere una vita sana e comportarsi come un vero professionista». E non nuocere alla Roma.

Amore o orgoglio? Questo è il problema.

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