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Tour, Froome scopre la fantasia:attacca in discesa e prende la gialla

L’inglese mette la squadra a tirare tutto il giorno sui quattro colli dei Pirenei, ma la differenza arriva solo con un’azione in discesa. «Non era preparata, ho azzardato» confessa. Quintata e Aru perdono 13“. Contador ancora in ritardo

Tour, Froome scopre la fantasia:attacca in discesa e prende la gialla

Quattro mammasantissima e niente da fare. La differenza viene fuori in discesa. Chris Froome mette i suoi davanti tutto il giorno sul poker di salite dei Pirenei: ritmo altissimo, caldo infernale, asfalto che si squaglia. Poi il guizzo giusto salta fuori d’improvvisazione, un colpo di genio che nessuno (fino a oggi almeno) riconosceva al kenyano bianco.

Sotto lo striscione dell’ultimo Gpm - è il Peyresourde - Froome allunga per i punti della maglia a pois, Quintana lo segue come un’ombra. E qui la notizia non c’è, qualche centinaio di metri prima - e questa è l’altra novità tattica di giornata - il colombiano della Movistar aveva saggiato prontezza e tenuta del rivale con una puntura di spillo. Froome allunga, Quintana rallenta per prendere una borraccia, ma l’inglese tira dritto. Posizione super aerodinamica - pedala addirittura suduto sulla canna della bicicletta - curve disegnate, rettilinei a 90 all’ora. I 15 km di picchiata su Bagnères-de-Luchon sono una cronometro in discesa. Il campione 2015 rischia, ma resta in piedi. Dietro prima Valverde per Quintana, poi il dynamic duo della Bmc (Porte-Van Garderen) guidano l’inseguimento matto e disperato. Ma il leader della Sky riesce nell’impresa: conserva 13 secondi di margine e, sommati, ai 10 dell’abbuono conquista vittoria di tappa e maglia gialla. Un successo storico, il primo conquistato in discesa.

«Non era un attacco previsto, ma una volta in cima mi sono detto: sono qui, perché non provare?» confessa Froome. «Stavo bene, ero davanti e sono andato. Mi sembrava di essere un corridore di vecchia scuola, la discesa è stato solo divertimento. È stata una giornata molto dura, non ho guadagnato tantissimo, ma ogni secondo guadagnato al Tour è positivo». E domani, altri quattro colli e l’arrivo ai 2240 metri di Andorra Arcalis, la classifica chiederà un altro sforzo immenso ai big.La seconda tappa pirenaica dice del salto definitivo dell’ex leader Van Avermaet - che guidava con 6’30“ dopo due fughe bidone. Dice che Vincenzo Nibali è veramente venuto al Tour de France per preparare Rio, ma basta guardare a quello che sta facendo Valverde, sempre con Quintana e ora quinto in generale a 19“ da Fromme, per far emergere un filo di rammarico.

La doppietta Giro-Tour ad alto livello si poteva correre. Dice che tra i «galletti» due non potranno vincere la Grande Boucle. Rolland, che resta con i migliori ma si stacca netto sulle ultime rampe del Peyresourde e poi centra un muretto in discesa. E Pinot, alla deriva ieri, corsaro in avvio di frazione. Scappa e porta via un terzetto, con Majka e Tony Martin, che resiste fino al Col de Val Louron, ma poi salta per aria definitivamente e dice addio alla generale. Patisce ancora i postumi delle cadute Alberto Contador. Il Pistolero nel finale arranca e lascia per strada un altro minuto abbondante. Adesso è a 3’12“, il suo Tour rischia di essere compromesso. Con Froome, il favorito naturale, e Quintana lo sfidante attendista, c’è anche il nostro Fabio Aru. Mai una pedalata fuori posto, il sardo si dimostra pimpante e attento. In classifica è settimo con lo stesso distacco del colombiano: 23“. Ma i primi 13 sono ancora racchiusi in 34“, domani sera la classifica dovrebbe essere molto diversa.

Andorra Arcalis dirà.

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