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"Voglio sempre vincere e stare al passo coi tempi"

Il guru del Settebello festeggia 400 gare da Ct

"Voglio sempre vincere e stare al passo coi tempi"

L'ultimo grande traguardo di Sandro Campagna, il guru del Settebello, sono le 400 presenze da commissario tecnico, traguardo che taglierà stasera contro gli Usa (20.30, Sky) nella Frecciarossa Cup a Ostia.

Campagna, partiamo dagli esordi.

«Iniziai come assistente del mio maestro Rudic. Quando a 38 anni presi il suo posto, fummo d'argento agli Europei. E conquistai quelli che prima erano i miei compagni di squadra».

Da giocatore si vedeva già in panchina?

«Avevo completato gli studi e fatto il corso. Ma da lì a diventare tecnico della nazionale».

Il ko più bruciante?

«Il bronzo ai Mondiali di Kazan perso ai rigori».

E la partita indimenticabile?

«La finale iridata a Gwangju».

Vent'anni da ct: il segreto?

«La cura maniacale nel preparare ogni partita allo stesso modo e il voler rimanere al passo con i tempi».

Le piacciono le nuove regole?

«Sono un allenatore che vuole vincere, perciò se c'è un'evoluzione del gioco mi adatto».

Chi incarna lo spirito del Settebello?

«Due su tutti: Aicardi e Figlioli. Mi conoscono da più di dieci anni, sanno cosa significa giocare in nazionale. Mi aiutano a trasmettere i valori di squadra ai più giovani».

Esiste un Settebello fuori dalla vasca?

«Il Settebello ha un marchio suo: siamo un po' come la Juve, che parte ogni anno con l'obiettivo di vincere tutto, e come gli All Blacks per i valori e l'attaccamento alla maglia».

A Tokyo da campioni del mondo.

«Il rinvio ci ha aiutato: meno pressione e più umiltà».

In un libro di Franco Esposito è l'imperatore delle piscine.

«Racconto le medaglie, ma anche come ho risalito la china dopo alcuni momenti bui».

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