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Zanardi non si ferma mai

Dagli ori di Rio al trionfo in auto al Mugello

Con Alex succede così. Ti volti un attimo, ti distrai un secondo e lui ha già fatto e vinto e scritto e stupito di nuovo. Ieri, ad esempio. Bebe Vio va alla Casa Bianca ricevuta da Obama e mentre il pensiero corre a questa meravigliosa ragazza simbolo delle paralimpiadi azzurre vien da sé che in mente torni anche Zanardi con due ori e un argento al collo a Rio. Solo che i due ori sono già in bacheca, e la bicicletta con cui li ha conquistati se ne sta appesa ordinata nel box di casa. Intanto lui è in ben altro box: quello della squadra corse Bmw, Team Italia, al Mugello. Pista tortuosa quanto splendido sunto di tutto ciò che c'è al mondo di difficile da guidare. Campionato italiano Gran Turismo, macchine toste per gente vera e dalla sportellata facile come sfiorarsi alle cinque del pomeriggio nella metro di Milano.

Con Alex va così. Lo immagini ancora con la tuta aderente del ciclista muscoloso e invece quei muscoli stanno dentro una tuta ignifuga e grinzosa. Il sorriso però è lo stesso, quello non cambia mai. Resta paterno, saggio, calmo, accogliente mentre ancora una volta ci fa capire che la vita è davvero bella comunque e sempre. Ha appena vinto gara due al volante della sua Bmw M6. Risale all'estate del 2015 l'ultima volta che ha corso in macchina. Poi solo bicicletta. Adesso parla già di Tokio 2020. Per cui occhio a distrarvi. Con Alex succede così.

BCLuc

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