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In Svizzera la campagna choc: "Gli italiani? Sono come i ratti"

Apparsi in Svizzera dei cartelloni pubblicitari contro frontalieri, immigrati e Giulio Tremonti. Ignoti ancora gli autori della campagna, partita su Facebook e su un sito internet

In Svizzera la campagna choc:  
"Gli italiani? Sono come i ratti"

Lugano - La campagna choc è partita già da qualche mese, ma ha avuto risonanza solo da quando ieri sono apparsi cartelloni pubblicitati a Lugano, Locarno e altre località del canton Ticino. I protagonisti della campagna però non sono divi del cinema, ma Fabrizio, Giulio e Bogdan, tre ratti che rappresentano i frontalieri (cittadini italiani che lavorano in Svizzera), il ministro Tremonti e gli immigrati. La campagna che ha suscitato polemiche e proteste in Italia, è partita su Facebook, dove i tre ratti hanno un proprio profilo e sul sito www.balairatt.it. Al momento non si sa chi ha organizzato l'operazione, anche se il sito è registrato a nome dell'agenzia pubblicitaria svizzera Ferrise Comunicazione.

Le reazioni dei frontalieri Immediata la reazione del segretario nazionale dei lavoratori frontalieri della Cgil, Claudio Pozzetti, che sospetta ci sia lo zambino di Giuliano Bignasca, presidente della Lega dei Ticinesi. "L’ho incontrato all’Infedele di Gad Lerner in una puntata sull’evasione fiscale - ricorda il sindacalista - In sintesi lui ha detto che se non si smetteva di attaccare la Svizzera, riferendosi al sistema bancario, la ritorsione sarebbe stata nei confronti di chi va a lavorare lì. E puntualmente ora viene fuori una campagna, una vergogna e una mascalzonata. Chiediamo al Governo del Canton Ticino di intervenire, e spiegheremo ai ticinesi che senza i frontalieri le loro aziende sarebbero in difficoltà o chiuderebbero". Bignasca, però, nega ogni coinvolgimento: "Noi non c’entriamo, al momento non siamo per un inasprimento della legislazione sui frontalieri. Per ora va bene così. Ma se la disoccupazione dovesse salire dall’attuale 4,5% al 7% allora anche loro dovranno soffrire perchè la crisi dovrà essere per tutti. Non pensiamo che i frontalieri siano topi. Però non siamo d’accordo con Tremonti perchè è stato sbagliato lo scudo fiscale. Poi noi siamo per il segreto bancario. È giusto parlare chiaro anche nei confronti del vostro Governo".

Il governo ticinese prende le distanze dalla vicenda Di "campagna anti-italiani" parla, in interrogazioni rivolte al ministro degli Esteri e a quello dell’Economia, il parlamentare del Pdl Marco Zacchera, che sottolinea come un movimento che, definendo i lavoratori frontalieri italiani "ratti", oltre a ledere l’immagine dell’Italia e dei suoi cittadini che in Svizzera lavorano, producono e pagano le tasse, rischia di creare tensione sociale. Intanto il vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera, Franco Narducci, ha definito il fatto "una aggressione intollerabile ai lavoratori frontalieri italiani e non solo all’insegna del razzismo e della xenofobia". Narducci, ha chiesto "l’intervento immediato del Governo cantonale ticinese affinchè si provveda all’immediato oscuramento del sito internet e del gruppo di promozione Facebook".

Il governo ticinese, da parte sua, ha preso le distanze dalla campagna, ricordando anche "il contributo dei cittadini stranieri alla crescita della nostra comunità".

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