Cronache

IL TALENTINO ROSSOBLÙ 4 STEFANO STURARO

IL TALENTINO ROSSOBLÙ 4 STEFANO STURARO

Viene da Sanremo l'ultimo fiore sbocciato nella Primavera del Genoa: Stefano Sturaro, centrocampista, classe 1993, uno dei tredici liguri nella squadra allenata da Corradi e Juric, sanremese come il portiere Oddo e il difensore Mannella. Vanta già molte convocazioni nella nazionale under 18 di Chicco Evani e il 23 marzo affronterà l'Italia di Cesare Prandelli in amichevole a Coverciano.
Quando hai iniziato a giocare a calcio?
«A nove anni con i giovanissimi provinciali della Sanremese. In seguito mi sono dovuto fermare per un problema ad un piede che mi ha tenuto fuori un anno. Quindi sono passato ai giovanissimi nazionali della Sanremese e poi al Genoa».
Come sei arrivato in rossoblù?
«Sono stato segnalato al responsabile del settore giovanile, Michele Sbravati, da un osservatore del ponente, Vincenzo Stragapede. Ho iniziato negli allievi regionali, prima di passare a quelli nazionali. Da quest'anno gioco con la Primavera».
Ricordi la data del tuo debutto in prima squadra?
«22 agosto 2010. Amichevole ad Atene contro il Panathinaikos. Ero abituato a giocare davanti a dieci persone. Quella volta ce n'erano 15.000. Quando sono entrato, non sapevo a cosa pensare. Avevo di fronte Gilberto Silva, Govou, Boumsong. Fino al giorno prima li vedevo alla Playstation. Alla fine Gasperini e Silva mi hanno fatto i complimenti».
Quante volte sei stato convocato con i grandi?
«Cinque: Lazio, Cesena, Chievo e Catania in campionato. Inter in coppa Italia. A Catania sono andato in panchina. Spero di esordire prima che finisca la stagione».
Come festeggerai?
«Offrendo la cena alla mia famiglia e alla mia ragazza».
Con la Primavera state andando fortissimo.
«Siamo un gruppo molto affiatato. Da Corradi e Juric c'è tanto da imparare. Peccato solo per l'eliminazione al torneo di Viareggio. Quel giorno abbiamo creato più occasioni dell'Inter».
Sturaro è un mastino alla Juric?
«Abbiamo molte caratteristiche in comune: corsa, grinta, quantità e una buona tecnica. L'anno scorso giocavo mezz’ala, adesso centrocampista centrale».
Quanti trofei hai vinto con la maglia rossoblù?
«Uno: la Supercoppa contro il Milan. Nelle finali scudetto della scorsa stagione non sono entrato».
Pronto a sfidare l'Italia di Prandelli?
«Sarei felice di giocare anche soltanto un minuto contro gente che fino a ieri vedevo solo in tv.

È un sogno che si avvera».

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