Bruxelles sotto attacco

Immigrato illegale e radicalizzato, passò anche per l’Italia: così Abdesalem ha portato la morte a Bruxelles

Subito dopo l'attentato, l'uomo ha girato un video rivendicato le uccisioni in nome di Allah: "Si vive per la religione e si muore per la religione"

Immigrato illegale e radicalizzato, passò anche per l’Italia: così Abdesalem ha portato la morte a Bruxelles

Ascolta ora: ""Sono dell'Isis, vendico i musulmani": chi è il killer di Bruxelles"

"Sono dell'Isis, vendico i musulmani": chi è il killer di Bruxelles

00:00 / 00:00
100 %

"Sono Abdeslam Jilani, mi sono vendicato per i musulmani. Ho ucciso tre svedesi ora. Si vive per la religione e si muore per la religione. Sono pronto a incontrare Dio felice e sereno". Così inizia il video dell'attentatore che attorno alle 19 di oggi ha imbracciato un kalashnikov e sparato a tre tifosi svedesi a Bruxelles, poco prima della partita tra la nazionale scandinava e il Belgio. Subito dopo l'attentato, l'uomo ha pubblicato sul web un video in cui si riprende rivendicando l'appartenenza all'Isis e dicendo di aver compiuto il gesto per "vendicare i musulmani".

Il sospetto attentatore è nato nel 1978 ed è stato identificato come Abdesalem Lassoued ed è un tunisino richiedente asilo dal 2019, la cui richiesta era stata respinta nel 2020. "È stato ufficialmente cancellato dal registro nazionale del comune il 12 febbraio 2021 e quindi non è stato possibile rintracciarlo per organizzare il suo ritorno. Non ha mai soggiornato in un centro di accoglienza Federale. Non è mai stato presentato dalla polizia dopo un'intercettazione all'Ufficio stranieri per consentire il suo rimpatrio. Di conseguenza, l'ordine di lasciare il Paese, emesso nel marzo 2021, non è mai stato applicato", ha dichiarato il segretario di Stato del Belgio per l'Asilo e la Migrazione, Nicole de Moor.

All'inizio della giornata di ieri, Slayem Slouma, come si fa chiamare nel video di rivendicazione, o Abdeslam Jilani, il nome che pronuncia nel video, aveva scritto un messaggio sul bambino musulmano accoltellato domenica a Chicago, spiegando che se fosse stato cristiano, "lo avremmo chiamato terrorismo e non un crimine brutale". Si tratterebbe di un tunisino ma non ci sono ancora conferme. Secondo alcune traduzioni dall'Arabia che circolano in questi minuti, l'uomo si è definito un "mujahidin", ovvero un combattente contro i nemici di Dio. Dopo una preghiera, ha continuato: "Tuo fratello si è vendicato dei musulmani".

Nei suoi post sul profilo Facebook, ora oscurato dalle autorità, l'uomo ha fatto riferimento anche ad Hamas e alla guerra in Medio Oriente. "Ieri l'America con aerei e missili, oggi la Gran Bretagna con tutte le sue forze a sostegno degli ebrei", si legge in uno dei suoi social. Come riferisce l'europarlamentare Marco Campomenosi, Lassoued sarebbe transitato anche da Genova, come si evince da un suo vecchio posto datato 2021. Ma Lassoued, come ha confermato anche il premier svedese Ulf Kristersson, sottolineando quanto sia importante sapere chi entra nel proprio Paese e la necessità di maggiori controlli sulle frontiere esterne dell'Ue, è passato anche per la Svezia, dove però non era conosciuto dalle autorità.

Stando alle prime informazioni, l'uomo sarebbe residente a Schaerbeek, dove nel 2022 vennero accoltellati due poliziotti. In quello stesso quartiere era cresciuto anche uno degli attentatori suicidi che la mattina del 22 marzo 2016 si sono fatti esplodere nell'aeroporto di Bruxelles, Najim Laachraoui.

Schaerbeek è a soli 16 minuti di auto da Molenbeek, il quartiere dove aveva il suo rifugio Salah Abdaslam, uno degli attentatori degli attacchi terroristici del 2015 a Parigi, e dove almeno sei dei sette attentatori di Parigi avevano collegamenti.

Commenti