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Todt sembra Mosley. La Fia bacchetta Toyota per l'addio alla F1

«Gli annunci di Toyota e Bridgestone ci preoccupano... Il produttore di gomme aveva però dato un preavviso, il team no e in più aveva da poco firmato il Patto della Concordia fino al 2012. Servono chiarimenti urgenti»

La Federazione internazionale dell'automobile (Fia) attende «chiarimenti urgenti» dalla Toyota, che oggi ha annunciato l'addio alla Formula 1 con effetto immediato. La Fia fa riferimento alla «posizione legale» della casa giapponese in relazione al campionato. «Questo avrà conseguenze dirette sull'ammissione» di un eventuale 13° team, spiegano in Federazione.
La defezione della Toyota segue di pochi giorni quella della Bridgestone: il fornitore di pneumatici lascerà la Formula 1 al termine della stagione 2010. «Gli annunci fatti questa settimana dalla Toyota e dalla Bridgestone sono motivo di preoccupazione per la Fia. La Bridgestone ha dato un preavviso di quasi 18 mesi rispetto alle sue intenzioni, garantendo quindi la possibilità di adottare le misure necessarie in relazione al prossimo fornitore di penumatici». «La decisione della Toyota, invece, arriva poche settimane dopo la firma del nuovo Patto della Concordia fino al 2012», evidenzia la Fia facendo riferimento alla firma che in estate ha garantito stabilità al circus in termini di regolamenti e governance.
Ora la Federazione chiede «chiarimenti urgenti» alla casa nipponica. La Toyota sarebbe stata una delle 13 squadre al via del Mondiale 2010.
A Parigi, quartier generale della Fia, il neo presidente Jean Todt attende dunque spiegazioni del costruttore giapponese prima di avviare eventuali pratiche per colmare il vuoto sulla griglia del prossimo campionato. «La Fia - prosegue la nota - ha ripetutamente evidenziato il pericolo che il mondo dei motori non possa superare la crisi economica mondiale. Ecco perché ai team attuale è stato chiesto di tagliare i costi e di favorire l'ingresso di squadre indipendenti». La Fia coglie anche l'occasione per una frecciata alle squadre. La Federazione «ha accettato le misure relative alla riduzione dei costi proposte dai team, certi che in questo modo sarebbe stato garantito l'impegno a lungo termine nei confronti del campionato. L'annuncio della Toyota dimostra l'importanza delle originarie misure disposte dalla Fia per la limitazione delle spese». Traduzione: la Fia ribadisce le ragioni dell'ex presidente Max Mosley, appena rimpiazzato da Todt. Si tratta, insomma, di un modo quasi plateale per sottolineare la continuità fra le due gestioni. «La Fia - si legge infine - lavorerà per assicurare che l'uscita di scena della Toyota sia gestita nell'interesse del campionato e che si continui a favorire la necessaria riduzione dei costi per il bene dello sport».
Nel pomeriggio è arrivata anche la nota della Fota (l'associazione dei costruttori capitanata da Montezemolo) che durante la stagione ha a lungo combattuto contro le prese di posizione della Fia di Mosley. «Speriamo - si legge - che la Toyota torni presto alle competizioni, nel frattempo i vertici dello sport devono compiere ogni sforzo per assicurare che la stagione 2010 abbia successo come ci auguriamo». La Fota prende atto con «rammarico» dell'«inattesa decisione» annunciata oggi dalla Toyota, che ha lasciato il circus con effetto immediato. La squadra legata al colosso nipponico aveva infatti firmato in estate il Patto della Concordia, che definiva fino al 2010 regole e parametri finanziari del Mondiale.

«Nonostante l'impegno assunto per gareggiare fino al 2012, in base alla firma del Patto - si legge ancora -, le particolari pressioni finanziarie sull'industria automobilistica, unite ad un periodo di incertezza e di attriti non necessari che finalmente non fanno più parte della F1 (allusione all'uscita di Mosley, ndr), hanno creato le condizioni che hanno reso difficile la permanenza della Toyota in questo sport».

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