Politica

Truffa ai vip: Consob e Banca d'Italia responsabili civili

In caso di condanna i due enti dovranno risarcire i 230 investitori che si sono costituti in giudizio. Lo ha stabilito la nona sezione del Tribunale di Roma

Per i risparmiatori truffati è una buona notizia: la Consob e la Banca d'Italia saranno citate come responsabili civili nel processo contro il consulente finanziario Gianfranco Lande, il «Maddoff dei Parioli», arrestato per un mega raggiro da 300 milioni di euro ai danni di vip e personaggi della Roma bene. Lo ha stabilito la nona sezione penale del Tribunale di Roma. I 230 clienti che hanno visto sparire i loro risparmi e che si sono costituiti parte civile potranno dunque chiedere un risarcimento dei danni morali e materiali alla Consob e alla Banca d'Italia, oltre che alla Egp (di cui l'imputato era il principale rappresentante), Carispaq e la Deloitte Consulting Italia spa. «C'è la possibilità concreta di avere soldi, a titolo di risarcimento, che difficilmente le parti civili potranno ottenere dallo stesso Lande», commenta soddisfatto un legale. L'atto, è stato stabilito dal giudice, dovrà essere formalizzato entro il prossimo 12 dicembre. Per il Tribunale gli enti sopracitati sono da ritenersi «legittimati passivi» alla luce di un'«omessa, tardiva e negligente vigilanza», a seconda dei casi evidenziata peraltro dalla Procura, con riferimento ai reati di associazione per delinquere e abusivismo finanziario. Le richieste di citazione come responsabile civile di Consob e Banca d'Italia sono state invece respinte in relazione al reato di ostacolo all'attività di vigilanza. Il collegio, invece, non ha ammesso la responsabilità civile del ministero dell'Economia, che nel procedimento è parte offesa. La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha già annunciato che chiederà l'eclusione dal giudizio come responsabile civile. «È un passaggio meramente tecnico», fanno sapere in via Martini ricordando che è stata proprio la Consob a «scoprire la truffa».

Anche la Banca d'Italia si è detta «completamente estranea ai fatti».

Commenti