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Tutti dottori ma con laurea falsa Compreso il genero di Totò Riina

Vibo Valentia Diventare medico, avvocato, commercialista era diventato facilissimo per gli amici e gli amici degli amici di Mario Festa, dinamico titolare di un’agenzia di stampa e di servizi culturali, a due passi dal Pantheon. La struttura era diventata una sorta di «diplomificio» internazionale. Il giro di conoscenze cresceva vorticosamente e le richieste arrivavano ormai anche dall’estero. Senza sudare sui libri, bastava parlare con Festa e i suoi collaboratori: «Me ne serve una da medico chirurgo». «Si è possibile – era la risposta -, ci vogliono 5000 euro per una laurea italiana, straniera almeno 10000».
Il tariffario andava dai duemila ai dieci mila euro. Nella truffa scoperta dai carabinieri della compagnia di Vibo Valentia, diretti dal capitano Stefano Di Paolo, per stabilire quanto costava diventar «dottori» bisognava verificare la difficoltà di reperimento e il tipo di abilitazione a cui davano diritto i falsi titoli di molti atenei italiani e stranieri, che venivano consegnati a Roma. Quindici persone sono state iscritte nel registro degli indagati della Procura di Vibo Valentia. Per 5 di loro le contestazioni erano avvenute nei mesi scorsi, dopo la scoperta di una stamperia a San Costantino, nel Vibonese. Abbondanti documenti sono stati sequestrati ad altre dieci persone indagate a vario titolo per truffa, falsità materiale ed ideologica commessa da pubblico ufficiale ed esercizio abusivo di una professione. Tra i destinatari degli avvisi di garanzia per le lauree false figura anche Antonino Ciavarello, genero del più noto Totò Riina, capo dei capi di Cosa nostra, detenuto nel carcere di Milano in regime di 41 bis. L'uomo, da quanto accertato dagli investigatori, teneva stretti rapporti d'affari con Mario Festa, al fine di acquistare alcuni attestati di laurea. A Corleone, patria della mafia siciliana, a casa di Ciavarello, i militari della compagnia di Vibo Valentia hanno rinvenuto, tra l'altro, un diploma di laurea ad honerem rilasciato da una Università di Honolulu, la capitale dello stato americano delle Hawaii, intestato allo stesso genero del capo dei capi.
Tutto il sistema, secondo quanto accertato dai carabinieri, girava attorno a Festa, 58 anni, e ai suoi più stretti collaboratori. La loro rete di amicizie si estendeva ben oltre i confini della capitale, raggiungendo, di fatto, tutte le regioni italiane da cui decine di persone, ogni settimana, contattavano le società del gruppo per ottenere abilitazioni e lauree. A casa e negli uffici dell’imprenditore è stata anche rinvenuta un’importante documentazione, che adesso è al vaglio degli inquirenti. Gli uomini della Compagnia di Vibo Valentia hanno sequestrato decine di faldoni di documenti considerati estremamente interessanti e che potrebbero consentire di identificare numerosi altri falsi medici e professionisti vari, che nel passato, si erano rivolti all'uomo per ottenere la documentazione necessaria all'esercizio delle più disparate professioni senza averne titolo. Le perquisizioni degli investigatori hanno riguardato anche gli atenei universitari di Messina e Bari, dove sono stati acquisiti interessanti carteggi su alcune convenzioni stipulate tra queste università e la Moldavia per il riconoscimento delle lauree conseguite fuori dal territorio italiano.

Settore, quest’ultimo, su cui la “cricca” aveva posto gli occhi ravvisando incredibili possibilità di guadagno giocando sulla convalida di lauree più o meno vere conseguite negli stati dell'Est-Europa.

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