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"Eravamo tutti con lui". Emanuele Filiberto e l'amore per il padre Vittorio Emanuele di Savoia

Ospite nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo, il principe ha raccontato gli ultimi giorni vissuti accanto al padre e ha parlato del dispiacere per il trattamento riservatogli

"Eravamo tutti con lui". Emanuele Filiberto e l'amore per il padre Vittorio Emanuele di Savoia

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"Eravamo tutti con lui". Emanuele Filiberto e l'amore per il padre Vittorio Emanuele di Savoia

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Ad un mese dalla scomparsa del padre, Vittorio Emanuele di Savoia, Emanuele Filiberto torna in tv. Ospite nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo, nella puntata di questo pomeriggio, domenica 10 marzo, il principe ha parlato dei giorni che hanno preceduto la morte del padre, ma anche del trattamento riservato nei suoi riguardi.

L’amore della famiglia negli ultimi giorni di Vittorio Emanuele di Savoia

Era il 3 febbraio scorso, quando Casa Savoia ha diramato la notizia della dipartita di Vittorio Emanuele, all’età di 86 anni. Quest’ultimo si trovava in ospedale da già tre settimane; era entrato per un’infezione alla gamba (poi guarita), ma successivamente la situazione si è complicata per altre questioni. Tuttavia, Vittorio Emanuele, nei giorni del ricovero, ha avuto modo di sentire l’affetto e l’amore dei suoi cari che gli sono stati sempre accanto. A questo proposito, nello studio di Canale 5, Emanuele Filiberto ha rivelato:“È successo in un modo molto bello, eravamo tutti con lui, abbiamo potuto essere attorno a lui, parlargli, giorno e notte, è arrivato questo giorno in cui ne ha avuto abbastanza di combattere, fino alla fine ho visto un vero leone, fino alla fine, i medici mi dicevano che il cuore stava facendo uno sforzo”.

Poi, ha aggiunto: “Ci siamo parlati molto in queste ultime tre settimane in ospedale, era totalmente lucido, parlava dei suoi sentimenti, della sua gioventù, parlava molto di sua madre. Se n’è andato in un modo sereno. Erano le 6 di mattina, era stanco, mi ha detto voglio riposarmi, ha chiuso gli occhi ed è partito”. Naturalmente, non è un momento semplice per Marina Doria, madre di Emanuele Filiberto e compagna di una vita di Vittorio Emanuele. I due, infatti, hanno trascorso 65 anni insieme e avrebbero compiuto gli anni nello stesso giorno, il 12 febbraio. Tuttavia, il principe ha svelato: “Non sono preoccupato per mamma, ha intorno a lei tanto amore, tante persone, la famiglia, credo che anche lei, a poco a poco si riprenderà e siamo tutti lì, per dirle che malgrado questo enorme vuoto, la vita continua e non puoi lasciarti andare, devi avere la forza, una dimostrazione di forza per le nuove generazioni”.

Il rapporto con il padre

“Papà per me non era solo un padre, era un amico, un confidente, una guida. Sono queste le parole che Emanuele Filiberto ha riservato al padre, un legame molto profondo, contraddistinto da bellissimi momenti vissuti insieme. Dunque, ha continuato: “Una persona che mi ha trasmesso le sue passioni, l’aviazione, il mare, tutti gli sport me li ha insegnati lui, avevamo una vera complicità. L’insegnamento è che era una persona veramente buona, umile, era uguale con tutti, era una persona buona con tutti”.

Così, se dovesse scegliere un messaggio di insegnamento del padre, Filiberto direbbe: “L’amore è l’unità della famiglia”. Quindi, ha proseguito: “Ha avuto una gioventù che non era facile, è una persona che quando era giovane ha sofferto tantissimo. Lui mi ha sempre detto, 'vorrei darti l’amore che non ho mai potuto ricevere dai miei genitori', non che glielo davano, ma erano altri modi e altri tempi, e devo dire me l'ha dato”. Quindi, ha concluso: “Se un giorno ho potuto creare una famiglia è molto grazie a lui, a quello che ho potuto vedere della mia famiglia”.

Il dolore di Emanuele Filiberto per il trattamento riservato al padre

Quando la padrona di casa, Silvia Toffanin, ha sollevato la questione dei commenti su Vittorio Emanuele di Savoia dopo la sua morte, Filiberto ha chiosato: “Ho trovato disgustoso quello che è successo, non ci hanno lasciato il tempo del lutto. Ho visto giornalisti, opinionisti, che giudicavano una persona che non avevano mai incontrato, non riesco a capire il perché, l’ho trovato brutto e triste, più per loro, come ti viene in mente, ad un giorno, due giorni dopo la sua morte, trasmissioni televisive, totalmente inutili”.

Tuttavia, Filiberto non ha dubbi e il suo compito è quello di proseguire il lavoro del padre, portando avanti i suoi progetti benefici (e non solo); infatti, ha affermato: “Nella mia vita non è che cambia granché, riprendo quello che lui ha fatto, partendo da suo padre, la beneficenza, sono responsabile di poter continuare questi mille anni di storia in modo giusto, con tutta la mia famiglia intorno.

Sono anche io un padre e devo fare tanto alle mie figlie, a mia moglie, a mia madre, ho una responsabilità in più”.

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